Uber sventola bandiera bianca in Cina. La società che fornisce il servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’applicazione che mette in contatto diretto passeggeri e autisti, venderà le proprie attività in Cina al concorrente Didi Chuxing. Grazie a questa fusione nascerà così un gigante da circa 35 miliardi di dollari di capitalizzazione. Secondo le anticipazioni che sono circolate nelle ultime ore, nelle mani di Uber rimarrà una quota del 20% della compagnia che nascerà dalla fusione tra i due player, mentre l’azionista della divisione cinese del gruppo, Baidu, riceverà una quota del 2,3%.
“Didi Chuxing e Uber hanno imparato molto gli uni dagli altri nel corso degli ultimi due anni – afferma in una nota Cheng Wei, fondatore di Didi – questo accordo con Uber imposterà questo settore del trasporto su un percorso di crescita più sano e sostenibile verso livelli più alti”.
Dopo il lancio nel paese nel 2014, Uber non ha mani finora “sfondato” sul mercato cinese, mentre Didi Chuxing ha potuto contare su una crescita costante. La fusione tra Uber e Didi Chuxing è un primo riflesso sul mercato cinese dell’introduzione in Cina, la scorsa settimana, delle nuove leggi che hanno legalizzato il settore del ridesharing. Secondo le prime analisi pubblicate dai mezzi di informazione statunitensi la fusione tra i due gruppi, mettendo fine a una battaglia durata anni tra le due rivali, porterebbe alla creazione di una leadership incontrastata sul mercato interno, che rimane comunque in costante espansione.
La Cina è uno dei più importanti mercati al mondo per il settore automobilistico privato: Didi Chuxing (nata lo scorso anno dalla fusione di Didi Dache e Kuaidi Dache, conta tra i suoi investitori da qualche mese anche la Apple, oltre a TenCent e Alibaba) opera infatti circa 14 milioni di corse e serve circa trecento milioni di persone al giorno in Cina, con una quota di mercato che sfiora il 90% nel Paese, mentre Uber è ad oggi attivo in sessanta città cinesi, ma ha incontrato difficoltà rispetto ai concorrenti: Uber China ha ammesso a febbraio di essere in passivo per oltre un miliardo di dollari dall’inizio dell’attività, due anni fa.