LE DIMISSIONI

Uber, si dimette il ceo Travis Kalanick

Il co-fondatore cede alla pressione del consiglio di amministrazione e rassegna le dimissioni: “Amo Uber più di qualunque cosa al mondo ma ho deciso di farmi da parte”. Il manager resterà comunque nel board della compagnia

Pubblicato il 21 Giu 2017

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Travis Kalanick non è più l’amministratore delegato di Uber. Il co-fondatore della compagnia di trasporto privato, riporta il New York Times, ha rassegnato le proprie dimissioni. Sulla scelta del top manager hanno senza dubbio pesato gli ultimi mesi attraversati dall’azienda di San Francisco, finita nel fuoco incrociato di ricorsi in tribunale, presunti casi di molestie sessuali e addii di diversi manager.

Kalanick ha deciso così di anticipare qualsiasi decisione del consiglio di amministrazione, che nell’ultima riunione aveva valutato l’ipotesi di un congedo temporaneo di 3 mesi dell’Ad senza prendere però poi alcune decisione definitiva. Una settimana fa Kalanick aveva comunque annunciato la volontà di fare un passo indietro, prendendosi un’aspettativa temporanea.

La pressione del cda è stata decisiva, come emerge dalle parole dello stesso manager: “Amo Uber più di qualunque cosa al mondo e in questo difficile momento nella mia vita personale ho accettato la richiesta degli azionisti di farmi da parte per permettere ad Uber di tornare a costruire anziché essere distratta da un’altra disputa”, si legge nel comunicato diffuso da Kalanick e riportato da Bloomberg.

Uber ha fatto sapere che Kalanick resterà comunque nel board. Il manager statunitense è solo l’ultimo a lasciare volontariamente o non Uber: prima di lui Emil Michael, uno dei suoi più stretti collaboratori, e il presidente Jeff Jones.

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