I maggiori Isp del Regno Unito dovranno farsi carico del contenuto protetto da copyright che circola sulle loro reti e inviare delle lettere di avvertimento, una sorta di cartellino giallo, agli utenti responsabili di download illegale di materiale proprietario soggetto ai diritti d’autore. Questo in sintesi il contenuto della bozza di regolazione anti pirateria redatto dall’Ofcom, l’Agcom britannica, che ricalca da vicino i dettami dell’Hadopi francese. La nuova normiativa, che entrerà in vigore non prima del marzo 2014, prevede che dopo tre cartellini gialli, scatteranno provvedimenti ai danni dei colpevoli di infringement.
Il futuro codice antipirateria che dovrà regolare l’accesso a internet in Gran Bretagna inizia a prendere corpo e va nella direzione opposta a quanto auspicato dai piccoli provider italiani, che ad ogni piè sospinto ripetono che non hanno alcuna intenzione di fare gli sceriffi del web.
I maggiori provider in Uk – BT, Everything Everywhere, O2, Sky, TalkTalk Group e Virgin Media – hanno invece ceduto alle pressioni di industria e governo e hanno trovato un accordo per gestire le lamentele. Alla terza segnalazione – nell’arco di un anno – passeranno le informazione relative ai download ai detentori dei diritti d’autore, benché in forma anonima – senza cioè i dettagli dell’utente in questione. Armati della ‘pistola fumante’ i paladini del copyright potranno a quel punto rivolgersi alla magistratura per le azioni legali del caso. Gli utenti potranno però fare appello alla ‘procedura d’infrazione’ a un costo di 20 sterline, che saranno restituite se il ricorso verrà accolto.
Il codice verrà ora sottoposto a consultazione pubblica e, se tutto va bene, verrà tradotto in legge entro la fine dell’anno. In attesa dell’entrata in vigore della riforma verranno istituiti gli appositi enti di vigilanza che serviranno a far funzionare il sistema. Che verrà pagato al 75% dai detentori dei copyright. Ovvero le grandi major musicali e cinematografiche.