Le autorità russe hanno fissato un termine perentorio, il 18 novembre. Entro quella data Google, riconosciuto colpevole di abuso di posizione dominante, dovrà mettersi in regola aprendo il proprio sistema operativo mobile Android alle App concorrenti. Per la precisione, Google dovrà consentire ai produttori di smartphone che montano il sistema operativo di BigG di preinstallare sui device anche app diversa da quelle prodotte da Mountain View. Google, si legge in una nota diffusa dal Federal antimonopoly service (l’antitrust russa), entro il termine fissato dovrà “rivedere gli accordi con i costruttori di apparecchi mobili ed escludere da questi accordi le clausole anticoncorrenziali che limitano l’installazione di altre applicazioni e servizi”.
“Gli utilizzatori sono liberi di usare Android con o senza le applicazioni Google – è stata la replica affidata a un portavoce di BigG – e i consumatori sono totalmente liberi di usare applicazioni concorrenti”.
Il caso aveva avuto origine da una denuncia al garante di Yandex, società IT russa che ha il più grande motore di ricerca nel Paese, lanciato nel 1997 e classificato come l’ottavo nel mondo. Già nel 2014, tra l’altro, alcuni produttori di smartphone avevano denunciato di non essere in grado “di pre-installare su dispositivi dotati di Android i servizi Yandex“, dalle app legate alle mappe o quelle alla ricerca sul web.
Il Federal Antimonopoly Service (Fas) russo, secondo un portavoce dell’authority citato dal Wall Street Journal nei giorni scorsi, quando si era iniziata a diffondere la voce di una probabile condanna, aveva iniziato le proprie indagibni su Google a febbraio. Yandex, dal canto suo aveva da subito accolto con favore il fatto che la Fas abbia “accertato le violazioni di BigG”: “Crediamo che la decisione di Fas aiuterà a riportare competizione sul mercato”, aveva sottolineato un portavoce dell’azienda.