Ultrabroadband, l’allarme delle associazioni: “In stallo gli incentivi alla domanda”

Lettera aperta di Anitec, Asas, Confartigianato impianti, Cna installazione e impianti e Comitato Smart Building al sottosegretario Giacomelli: “Sbloccare il confronto Infratel-operatori per i voucher agli utenti finali nelle aree a fallimento di mercato”

Pubblicato il 15 Lug 2016

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Il bando Infratel pubblicato a fine 2014 nell’ambito del piano nazionale banda larga, che si pone l’obiettivo di finanziare apparti di connessione a Internet per gli abitanti delle aree “a fallimento di mercato” in broadband e ultrabroadband, si trova oggi “in fase di stallo”. A denunciarlo in una lettera aperta al Mise sono il Comitato Smart Building, Anitec, Asas, Confartigianato impianti e Cna installazione e impianti, che chiedono “un intervento diretto del Ministero e la sua mediazione per l’apertura di un tavolo di confronto che coinvolga Infratel e gli operatori selezionati e che porti al superamento dell’attuale situazione di stallo e alla stesura di una nuova convenzione, nel rispetto delle linee di azione dell’Agenda Digitale e dell’integrità economica degli operatori”.

Se questo non avvenisse, spiegano le associazioni, il rischio è che vengano vanificati “gli sforzi del Mise e di privare moltissimi cittadini dell’accesso paritario alla rete Internet previsto dalle direttive europee. Non meno grave – recita la lettera aperta – è il danno arrecato agli operatori, alle aziende fornitrici e a migliaia di installatori professionisti, privati così di un’importante occasione di lavoro”.

“Tutti gli studi – sottolineano le associazioni nella lettera – sono concordi nell’evidenziare che una percentuale non irrilevante della popolazione italiana, tra il 2 e il 3%, rimarrà comunque esclusa da qualsiasi forma di connettività. Altri Paesi europei, tra i quali Francia e Inghilterra, hanno da tempo attivato analoghe procedure di finanziamento alla domanda, tutt’ora in atto. Le risorse destinate al bando ammontano a circa 2.000.000 di euro per il finanziamento dell’utenza finale tramite voucher una tantum da 300 euro, ai quali vanno aggiunti i fondi stanziati per la realizzazione della Piattaforma telematica di gestione dei contributi, e quelli stanziati per la consultazione degli ISP attivi sul suolo nazionale utile a individuare gli utenti eleggibili al contributo”.

Poi i firmatari passano in rassegna la storia del provvedimento: il bando, scrivono, ha previsto un primo passaggio di selezione degli operatori ed un secondo passaggio con la firma della convenzione tra operatori e Ministero, a regolamentare le procedure di finanziamento. Il bando di selezione è stato pubblicato il 21 dicembre 2014 e regolarmente chiuso il 16 gennaio 2015 con l’identificazione degli operatori idonei a beneficiare del provvedimento: Open Sky, Noitel, Telespazio, Eutelsat, Intermatica, NGI, Poste mobile.

Durante la procedura, dietro richiesta degli operatori, Infratel ha ufficialmente riconosciuto loro la possibilità di rivalersi sull’utente finale per la cifra eccedente al contributo nell’eventualità di un’installazione particolarmente costosa. Il 15 aprile seguente Infratel ha organizzato una riunione con gli operatori selezionati allo scopo di perfezionare la convenzione. Raccolte le osservazioni dei presenti, Infratel ha assicurato in tempi brevi la preparazione della convenzione e l’avvio delle operazioni entro 15 giorni dalla firma della stessa. Ma “a fine luglio 2015 – prosegue la missiva – Infratel ha inoltrato agli operatori selezionati una prima bozza di convenzione, che ritrattava inspiegabilmente quanto affermato nella risposta ufficiale fornita in fase di selezione operatori”. A dicembre è seguita una controproposta di convenzione da parte degli operatori, che prevedeva la fornitura del kit a noleggio gratuito in luogo della formula d’acquisto. Controproposta che ufficiosamente non sembra essere stata accolta da Infratel.

“Da allora – concludono le associazioni chiedendo l’intervento del ministero – non sono seguite altre proposte di convenzioni, né alcuna comunicazione ufficiale che stabilisca la posizione di Infratel”.

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