FTTH COUNCIL EUROPE

Ultrabroadband, l’Italia arranca. Ma il 2018 potrebbe sparigliare le carte

Nella classifica iDate svelata al summit dell’Ftth Council Europe a Valencia il nostro Paese si piazza al 28mo posto al pari della Germania, altro Paese in coda. Secondo le previsioni del Mise le abitazioni raggiunte dalla fibra quest’anno balzeranno di 10 punti percentuali. Resta però l’incognita della domanda. Intanto Open Fiber diventa un “modello” europeo

Pubblicato il 15 Feb 2018

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Ammontano a 51,6 milioni gli abbonati alla banda ultralarga (Ftth e Fttb) in Europa. Un balzo in avanti del 20,4% in un anno. È quanto emerge dalle rilevazioni a firma di iDate per l’Ftth Council Europe svelate in occasione della Ftth Conference 2018 in corso a Valencia.

È la Russia ad aver messo a segno il miglior risultato, con oltre 1,8 milioni di nuovi abbonati che le vantano il quarto posto nella classifica a 33 Paesi che vede sul podio Lettonia, Svezia e Lituania. Considerevole anche la crescita della Spagna, all’ottavo posto, che conta oltre 1,6 milioni di abbonati in più e della Francia, in 21ma posizione, che ne ha aggiunti oltre 1 milione. Per la prima volta entra nel ranking l’Irlanda, in terzultima posizione davanti a Serbia e Austria con un tasso di penetrazione dell’1,7%.

Arranca l’Italia, che si piazza al 28mo posto. Nel nostro Paese gli abbonati all’ultrabroadband sono appena il 2,3% – al pari della Germania, altro Paese fra quelli in coda – contro una media Ue del 13,9%.

Ma nel 2018 la situazione potrebbe variare: secondo i dati del Mise, pubblicati sul portale del Mise Bandaultralarga.Italia.it le unità immobiliari raggiunte dalle connessioni Ftth/Fttb – ossia quelle superiori ai 100 Mb/s – dovrebbero passare dal 4,6% di fine 2017 al 14,6% stimate per la fine di quest’anno, stando ai piani comunicati dagli operatori. Ciò non necessariamente farà il paio con le sottoscrizioni, e dunque il condizionale è d’obbligo ma l’avanzamento del “cantiere” fibra – che include i lavori nelle aree bianche frutto dei bandi pubblici Infratel e quelli privati nelle aree grigio-nere – quantomeno migliorerà la situazione da un punto di vista infrastrutturale.

Determinante il ruolo di Open Fiber che non a caso si è aggiudicata l’Ftth Council Europe Operator Award 2018, “per il particolare impegno nello sviluppo, nel supporto e nella diffusione di una rete Ftth”.

Tornando alla classifica iDate il numero delle abitazioni raggiunte dalla fibra si attesta a 148 milioni, pari ad un aumento del 16% in un anno. E se si calcola solo l’Europa a 28 la crescita risulta pari al 32,4%. Dalle rilevazioni emerge inoltre il predominio della modalità Ftth rispetto al Fttb: la fibra fino alle singole abitazioni risulta a quota 55% contro il 45% della fibra fino agli edifici.

La Lettonia, con il 50,6% di abitazioni cablate è il Paese leader. Svezia e Lituania si confermano al secondo e terzo posto con il 43,4% e il 42,6%. Se è vero che, al netto dei “campioni” la media Ue sul fronte delle sottoscrizioni è ancora bassa – 13,9% – è anche vero, sottolinea l’Ftth Council Europe, che lo scenario sta progressivamente mutando. “È evidente che l’obiettivo comune è quello della Gigabit society – sottolinea il presidente dell’Ftth Council Ronan Kelly -. Siamo impressionanti i dati dei front-runners, che restano l’esempio da seguire, ma anche molto incoraggiati dai progressi più generali e soprattutto dal nuovo approccio degli operatori anche in quei Paesi dove fino a poco tempo fa non si registrava grande ‘appetito’ di fibra. La struttura del mercato sta cambiando con la discesa in campo di nuove tipologie di stakeholder con business model innovativi che stanno spingendo la competizione infrastrutturale e gli investimenti”.

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