INTERNET OF THINGS

Un’azienda su quattro lavora col machine-to-machine

Secondo il Vodafone M2M Barometer Report, in Europa le aziende che usano l’M2M sono aumentate del 31% in un solo anno. La Germania fa da traino ma gli Usa vincono in capacità di massimizzare i profitti

Pubblicato il 08 Lug 2015

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Un quarto di tutte le aziende del mondo usa oggi le comunicazioni machine to machine (M2M), un netto aumento rispetto al 12% registrato nel 2013. Lo rivela la nuova edizione del Vodafone M2M Barometer Report.

Lo studio, che si basa su un sondaggio condotto da Circle Research e include contributi dalla società di ricerche Analysys Mason, rivela che una netta maggioranza degli early adopters già registra chiari vantaggi di business dall’aver adottato l’M2M e l’81% degli intervistati dichiara di aver ampliato l’uso delle tecnologie machine to machine nell’ultimo anno.

Il sondaggio ha anche portato alla luce una conoscenza e consapevolezza complessiva maggiore riguardo M2M e Internet of Things nel periodo 2014-15. Circa il 78% di tutte le aziende sentite da Vodafone – sia quelle che adottano l’M2M sia quelle che ancora non lo usano – hanno detto ai ricercatori che conoscono queste nuove tecnologie.

In termini di diffusione geografica, l’Europa mostra la crescita complessiva più sostenuta, con un’adozione passata dal 21% al 31% anno su anno. Le solide prestazioni europee dell’M2M si devono innanzitutto al mercato della Germania, con la spinta del governo tedesco sul programma Industrie 4.0 e la sempre più evoluta industria automobilistica tedesca. Ma in generale il mercato europeo manifesta una forte domanda di soluzioni M2M, dall’industria energia e utilities al settore retail.

A livello globale, il tasso di adozione più rapido si registra proprio nel settore retail, con una crescita dell’88% anno su anno. Tipicamente, in questo ambito le applicazioni M2M includono i sistemi di smart payment, il digital signage nei punti vendita e l’ottimizzazione della supply chain.

L’M2M Barometer segnala una crescita importante anche nel settore sanità (+47%), dove l’M2M è usato per applicazioni come il monitoraggio dei pazienti da remoto e i sistemi per le cartelle elettroniche. Nelle utilities la crescita dell’adozione dell’M2M è del 32% grazie all’espansione dei sistemi di smart metering. Intanto per l’industria automotive l’M2M è diventata una tecnologia core integrata nella progettazione stessa delle nuove macchine, visto che le connected cars sono una realtà (+14% l’utilizzo dell’M2M in questo settore).

“Ci sono tanti esempi nei vari settori industriali di come l’impiego dell’M2M permetta risparmio sui costi, customer retention e capacità di creare nuovi fonti di guadagno”, sottolinea Michele Mackenzie, principal analyst di Analysys Mason. “Perciò molte aziende continuano a puntare su questa tecnologia”.

Circa il 59% degli early adopters ha riportato un significativo ritorno sull’investimento in M2M ed è in crescita del 28% anno su anno la quota di aziende che riferisce un impatto importante sul Roi. Sono le aziende americane a guidare la classifica quando si tratta di capacità di trarre guadagno dall’adozione dell’M2M nei device consumer e nelle applicazioni per la smart home: il 41% delle aziende di questa regione riferisce di aver recuperato l’investimento in sei mesi e l’83% di chi ha adottato l’M2M in America sostiene di aver acquisito un vantaggio competitivo.

“La Internet of Things sta trasformando sempre più aziende e in tempi più rapidi che mai”, commenta Erik Brenneis, Vodafone Group director of Machine-to-Machine. “Le tecnologie machine to machine hanno un grande impatto su come le aziende operano, aumentando la produttività e la competitività ma anche aprendo nuove opportunità e generando innovazione”.

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