IL PROGETTO

Un “contratto” per salvare il Web: ecco i 9 comandamenti di Tim Berners-Lee

Il padre fondatore di Internet pubblica online la sua ricetta per rendere il World Wide Web un posto “migliore”. Governi, aziende e cittadini i protagonisti della svolta. La presentazione a Berlino

Pubblicato il 25 Nov 2019

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Nove regole per “salvare” Internet. Le lancia online Tim Berners-Lee, padre fondatore del Web, che contemporaneamente presenta oggi a Berlino nel corso di una conferenza il suo “contratto” annunciato già un anno fa al Web Summit di Lisbona. Le nove regole (e 75 clausole) puntano a mettere un freno alla massa di effetti collaterali negativi che si stanno verificando nel mondo.

Le 9 regole di Berners-Lee

Le prime tre riguardano i governi che dovranno assicurare il rispetto della privacy: nel mondo, stima la World Wide Web Foundation, 1,5 miliardi di persone vivono attualmente in un paese che non prevede la protezione dei dati personali. La privacy deve diventare un diritto umano fondamentale.

Tre regole riguardano le aziende: dovranno avere sempre prezzi accessibili per i servizi di connessione e, oltre a proteggere la privacy e i dati delle persone, devono sviluppare tecnologie che valorizzino il meglio dell’umanità.

Le altre tre riguardano invece i cittadini che dovranno essere creatori e collaboratori del web e costruire community forti rispettando canoni di civiltà e la dignità umana.

La campagna istituita da Tim Berners-Lee sui è assicurata il sostegno di Facebook e Google per il suo contratto. Altre organizzazioni che sostengono il contratto includono DuckDuckGo, Reddit, GitHub e Reporter senza frontiere.

Lo scienziato informatico britannico ha delineato per la prima volta la sua visione di revisione dell’approccio a Internet durante l’evento del Vertice Web dell’anno scorso. All’epoca, aveva affermato che il Web era “a un punto di svolta”.

Combattere hating e fake news

“Mai prima d’ora il potere del web è stato più minacciato”, ha detto Adrian Lovett, Ceo della World Wide Web Foundation. Ha aggiunto che l’affermazione di contenuti di hating e fake news dimostrano che “qualcosa deve cambiare”. “Stiamo lanciando il contratto per il web – ha detto – per il primo piano d’azione globale al mondo che punta a proteggere il web in quanto forza al servizio del bene”.

La World Wide Web Foundation afferma che sta lavorando con i partner per sviluppare strumenti in grado di misurare i progressi fatto nelle varie clausole del contratto.

Il capo della World Wide Web Foundation ha evitato nei giorni scorsi di rispondere direttamente alla domanda se le grandi aziende tecnologiche debbano essere scorporate, affermando invece che qualsiasi azione di contrasto antitrust dovrebbe essere “nell’interesse della creatività e dell’impresa, dando a ogni azienda la possibilità di prosperare”.

Lovett ha chiesto una “moratoria” sulle pubblicità politiche – almeno nel Regno Unito – in quanto “non c’è abbastanza fiducia nella sicurezza della nostra democrazia” da parte di player che cercano di influenzare l’opinione pubblica con affermazioni fuorvianti. La Gran Bretagna si sta dirigendo verso le elezioni che si terranno il 12 dicembre.

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