Cambio al vertice di Ibm. A partire dal prossimo 1° gennaio 2012
Virginia Rometty prenderà il posto di Sam Palmisano, diventando il
primo amministratore delegato donna del colosso di Armonk.
“Ginni” – questo il nomignolo con cui la manager è conosciuta
negli ambienti imprenditoriali americani – entrerà anche a fare
parte del Consiglio di amministrazione, mentre Palmisano
continuerà a essere presidente del gruppo. In una nota Ibm spiega
che la Rometty, finora responsabile di vendite, strategia e
marketing, "è tra i fautori del successo globale della
società, che nel 2010 ha superato i 99 miliardi di
fatturato".
Palmisano, che ha compiuto 60 anni quest'anno, è stato alla
guida della società dal 2002, un periodo di forte trasformazione
tecnologica. Le voci sul passaggio di consegne a Rometty erano
circolate lo scorso giugno quando, in concomitanza con i
festeggiamenti per il centesimo anniversario della società,
Palmisano aveva cominciato a mettere a punto il piano di
successione.
Secondo il New York Times la Rometty avrebbe vinto un testa a testa
con Steven A. Mills, che però sarebbe stato fortemente
svantaggiato dall'età: il manager ha già compiuto 60
anni.
Cinquantatreenne, ingegnere, Virginia Rometty ha alle spalle una
militanza trentennale in Ibm: ha infatti cominciato a lavorare
nell’azienda nel 1981come ingegnere sistemista. La sua nomina –
hanno subito commentato gli analisti – estende “il potere al
femminile” nel settore tecnologico, dopo che lo scorso mese Meg
Whitman è stata scelta come amministratore delegato di Hewlett
Packard.
La Rometty è ricordata soprattutto per aver coordinato
l'acquisizione di PricewaterhouseCoopers per 3,5 miliardi di
dollari; nella società di consulenti è stata messa a capo del
coordinamento dei consulenti della società acquisita, lavorando
fianco a fianco con tecnici di Ibm per creare servizi su misura e
offrire soluzioni software verticali per specifici settori.
Nel 2009 la è stata nominata senior vice president e Group
Executive di vendita, marketing e strategie e si è occupata dello
sviluppo delle attività nei mercati emergenti come Cina, India,
Brasile e diverse nazioni africane. Questi mercati rappresentano
oggi il 23% dei ricavi di Ibm, e dovrebbero raggiungere il 30% nel
2015. Commentando l'espansione della società nell'area
Bric, la Rometty ha più volte sottolineato che lì "non si
tratta di catturare i mercati, si tratta di creare nuovi
mercati".
Al recente Power Women Summit organizzato da Fortune, la Rometty ha
raccontato di aver imparato che per avanzare occorre prendere dei
rischi: “ Crescita e comfort non coesistono”. Fortune l’aveva
già inserita nel 2010 nell’elenco delle cinquanta donne più
potenti in campo economico.