Una proposta di legge presentata in Senato dal gruppo Pd (a prima firma Nicita, Basso, Meloni) cui segue analoga proposta alla Camera (a prima firma Ascani) propone l’istituzione di una legge annuale per il digitale, ricalcando l’idea della legge annuale per la concorrenza.
“La transizione digitale – si legge nel testo del disegno di legge – è parte integrante del programma europeo Next Generation EU e costituisce, assieme alla transizione ecologica, una delle due direttrici fondamentali per lo sviluppo socio-economico e la sostenibilità dei Paesi membri.
“Tutti i settori e tutti gli ambiti nei quali si esplica l’azione di politiche pubbliche per la transizione digitale (comunicazioni elettroniche, sanità, istruzione, trasporti, energia, e-commerce, industria audio-visiva, sicurezza, ambiente, agricoltura e tutela del mare, pubblica amministrazione e così via) sono chiamati ad una trasformazione fondamentale”
Garantire uno sviluppo equo e sostenibile
Secondo il primo firmatario della proposta, il senatoreAntonio Nicita (vice capogruppo PD al Senato e già commissario Agcom) “occorre una legge annuale di sistema per la transizione digitale che assicuri che i benefici della digitalizzazione siano diretti a contrastare le diseguaglianze, accrescere l’innovazione, la partecipazione e l’accesso a servizi digitali essenziali o comunque rilevanti per i cittadini, garantire uno sviluppo equo e sostenibile nell’adozione di tecnologie e servizi digitali e nell’applicazione di strumenti basati sull’intelligenza artificiale, promuovere un commercio elettronico equo, tutelare pluralismo, garanzie e diritti degli utenti nel web, nonché la sovranità dei dati personali e i diritti dei lavoratori in transazioni mediate da piattaforme digitali”.
Rimuovere gli ostacoli tecnologici e regolatori
La Legge Annuale per il Digitale, nelle intenzioni dei proponenti, è finalizzata a fotografare i progressi nell’adozione delle politiche, a individuare e rimuovere gli ostacoli tecnologici e regolatori all’accesso e al dispiego dell’innovazione digitale, a rafforzare tutele e garanzie per gli utenti dei servizi digitali e i lavoratori delle piattaforme, e ad aggiornare, ove necessario, il quadro normativo così da garantire l’accesso di imprese, utenti, consumatori e lavoratori ad un ecosistema digitale che ne tuteli i diritti e che diffonda equamente i suoi benefici.
Il Comitato per lo sviluppo digitale
Nel merito, il disegno di legge istituisce il Comitato per lo Sviluppo Digitale e la Regolazione. Il comitato è costituito da un rappresentante ciascuno dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, dell’Autorità di regolazione dei trasporti, del Garante per la protezione dei dati personali, dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, dell’Agenzia per l’Italia digitale.
Il Comitato è presieduto, con rotazione annuale, da un rappresentante delle autorità indipendenti e delle agenzie che lo compongono. Entro il 30 settembre di ogni anno, il Comitato predispone e trasmette al Governo una relazione annuale sullo stato dello sviluppo digitale nel Paese e sugli ostacoli tecnologici e regolatori al dispiego dell’innovazione digitale.
La relazione annuale
Il Governo è tenuto a presentare alle Camere, entro sessanta giorni dalla data di trasmissione della relazione annuale del Comitato, il disegno di legge annuale per il digitale prevedendo che esso sia diviso in diverse sezioni e che sia accompagnato da una relazione illustrativa che evidenzi: lo stato di conformità dell’ordinamento interno ai principi comunitari in materia di politiche digitali, nonché alle politiche europee in materia di concorrenza e di regolazione settoriale dei mercati e dei servizi digitali, nonché di garanzie e tutela per i cittadini, con particolare riguardo per i minori; lo stato di attuazione degli interventi previsti in precedenti leggi nazionali e direttivi e regolamenti europei, indicando gli effetti che ne sono derivati per i cittadini, i lavoratori, le imprese e la pubblica amministrazione; l’elenco delle segnalazioni e dei pareri delle Autorità amministrative indipendenti, nel corso dell’anno, ai quali, in tutto o in parte, il Governo non intenda dare attuazione, indicando gli ambiti in cui non si è ritenuto opportuno darvi seguito.
250mila euro di spese annue
Per le spese di funzionamento dei servizi e degli uffici del Comitato è autorizzata la spesa di euro 250.000 annui. Il personale da assegnare al Comitato è individuato, con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, nell’ambito del personale di ruolo della pubblica amministrazione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.