L’OPAS

Unieuro, il cda si spacca sull’offerta Fnac-Ruby. Non c’è la maggioranza



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Cinque consiglieri a favore, cinque contrari e un astenuto. Rilevate anche criticità sulle informazioni legate ai programmi futuri e su eventuali operazioni straordinarie successive. Ecco cosa sta succedendo

Pubblicato il 29 ago 2024



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Il consiglio di amministrazione di Unieuro si spacca: il board non ha trovato una posizione comune nel valutare la congruità del corrispettivo offerto agli azionisti nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio promossa da Fnac Darty e Ruby Equity sulla totalità del gruppo.

È quanto risulta dal comunicato approvato all’unanimità dal consiglio d’amministrazione di Unieuro, in cui il Cda, considerate le “fairness opinion” di Equita Sim e Mediobanca Banca di Credito Finanziario in qualità di advisor, non ha raggiunto una maggioranza. Cinque consiglieri hanno ritenuto il corrispettivo non congruo, cinque lo hanno ritenuto congruo e uno si è astenuto.

Composto da 11 membri, il consiglio di amministrazione di Uineuro, società specializzata nella vendita di prodotti di elettronica di consumo, conta su sette indipendenti, due rappresentanti di Iliad e due manager. A considerare “troppo basso” il prezzo offerto con l’Opas sono stati Alessandra Bucci, Pietro Caliceti, Paola Elisabetta Galbiati, il ceo Giancarlo Nicosanti Monterastelli e il Dg Maria Bruna Olivieri, mentre l’astensione è arrivata da Daniele Pelli.

A giudicare invece “congrua” l’offerta sono stati Laura Cavatorta, Stefano Meloni, Alessandra Stabilini, Giuseppe Nisticò, Head of Distribution & Logistics di Iliad Italia e Benedetto Levi, Ad di iliad Italia, che hanno però voluto sottolineare come l’offerta “si colloca nella parte bassa della forchetta di valori individuati e non cattura pienamente le potenzialità dell’azienda”.

Le prospettive sono a questo punto l’eventualità di un rilancio di Fnac, che potrebbe ritoccare al rialzo la propria offerta – ma non c’è nulla al momento che faccia pensare a questa ipotesi – oppure il lancio dell’Opas nonostante il Cda spaccato, andando a una conta “sul campo”.  In questo caso il periodo di adesione all’offerta, concordato con Borsa Italiana, corrispondente a 40 giorni di borsa aperta, e avrà inizio alle 8:30 del 2 settembre 2024 per concludersi alle 17:30 del 25 ottobre 2024, salvo eventuali proroghe.

Al momento il primo socio di Unieuro è Iliad, che ne detiene il 12%. Poi la famiglia del fondatore Silvestrini che ha in portafoglio il 5% della società, al pari di Amundi Asset Management, mentre Fnac Darty ne possiede il 4,4%.

La valutazione degli advisor

Quanto alla valutazione degli advisor, che avevano utilizzato per la loro analisi metodologie in parte differenti, questa convergeva nel valutare caongruo, dal punto di vista finanziario, il corrispettivo dell’offerta: 9 euro e 0,1 azioni ordinarie di nuova emissione di Fnac Darty quotate su Euronext Paris per ogni azione Unieuro.

Gli altri rilievi del Cda

Oltre alla questione del corrispettivo finanziario, il bord di Unieuro ha rilevato anche altre criticità in riferimento alle informazioni fornite dagli offerenti “circa le motivazioni dell’offerta, i programmi futuri e le eventuali operazioni straordinarie successive all’offerta stessa, confrontati con gli obiettivi strategici avviati e perseguiti dal gruppo Unieuro e comunicati al mercato”.

La replica di Fnac Darty e Ruby Equity Investment

In una nota diffusa in serata Fnac Darty e Ruby Equity Investment “prendono atto” del comunicato del Cda di Uniero, sottolineando dal canto loro che il corrispettivo dell’offerta “permette di partecipare alle potenzialità del gruppo combinato in termini di creazione di valore. L’Offerta – sottolineano – rappresenta un’opportunità strategica unica per la creazione di un leader europeo nella vendita al dettaglio specializzata, a beneficio di tutti gli stakeholder di Unieuro”.

Le valutazioni di Fnac e Unieuro

Fnac Darty ha già annunciato di avere l’obiettivo, se l’operazione riuscirà, di arrivare al delisting della società, e la volontà di fare economie di scala dando vita a un gruppo presente in Francia, Italia, Spagna, Benelux e Svizzera, con oltre 10 miliardi di ricavi con sinergie operative sopra i 20 milioni.

Il Cda di Unieuro da parte sua imputa a Fnac di non aver messo ancora a punto un piano industriale per la fase successiva all’integrazione. Il board, inoltre, sulle strategie future “auspica maggior chiarezza da parte degli offerenti, in particolare qualora esse contemplino anche scenari acquisitivi, nonché le possibili ricadute di tali operazioni straordinarie sul mantenimento della sede legale di Unieuro, sulle operations della medesima e sui livelli occupazionali”.

 

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