Lo “sceriffo” Mark Zuckerberg scende in campo e spiega quali sono le regole di ingaggio per stare su Facebook in tempi di elezioni. Via a tutti i video deekfake, che mostrano realtà sintetizzate che invece non esistono, e via anche ai contenuti video manipolati con mezze verità, anche dalle AI, su cui vengono “fusi, rimpiazzati o sovrimpressi contenuti per farli apparire autentici”. Salva però la libertà di satira e i video parodistici, che non verranno cancellati.
Facebook vuole dunque blindarsi prima di arrivare alla parte più “calda” delle elezioni presidenziali americane di quest’anno, e ha deciso cosa può restare e cosa invece verrà tolto dai feed degli utenti del social. Lo ha annunciato come ha sempre fatto, cioè scrivendolo in un post pubblicato il giorno dell’epifania.
Con questa nuova policy, ha detto un portavoce di Facebook a Reuters, il social non rimuoverà un video fortemente editato nel tentativo di far apparire Nancy Pelosi, la speaker della Camera federale, come se stesse parlando in maniera incoerente rallentando la velocità della sua voce e facendo sembrare che Pelosi inciampi sistematicamente nelle parole che pronuncia. «Il video ritoccato della speaker Pelosi – ha detto il portavoce di Facebook – non rientra negli standard di questa policy per essere rimosso. Saranno infatti eliminati solo i video generati dalle intelligenze artificiali che rappresentano le persone mentre dicono cose immaginarie».
Riguardo a quello specifico contenuto, ha detto il portavoce, «dopo che il video è stato valutato da un fact checker esterno abbiamo ridotto la sua distribuzione; e le persone che, dopo averlo visto, hanno cercato di ridistribuirlo, hanno ricevuto un avvertimento che diceva che si tratta di un falso».
Facebook è stato criticato per le sue politiche sui contenuti da parte di politici appartenenti a tutti i partiti. I democratici hanno attaccato l’azienda perché si è rifiutata di controllare la veridicità dei contenuti politici, mentre i repubblicani l’hanno accusata di discriminare le opinioni conservatrici, un’accusa che peraltro Facebook ha negato.
In vista delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del novembre 2020 tutte le piattaforme social presenti negli Usa sono sotto pressione per via della diffusione dei deepfake, che usano l’intelligenza artificiale per creare video iperrealistici in cui una persona sembra dire o fare qualcosa che non ha fatto.