Si sciolgono i primi nodi nel contenzioso tra gli Stati Uniti e la Cina: il presidente Usa Donald Trump e il vicepremier cinese Liu He hanno siglato nella notte la cosiddetta “fase 1” della tregua, con al quale la Cina si impegna ad acquistare 200 miliardi di prodotti e servizi made in Usa e a non svalutare la propria valuta, oltre che a proteggere la proprietà intellettuale dalle falsificazioni. dal canto loro gli Stati Uniti sospenderanno i dazi che avevano imposto ai prodotti importati dalla Cina.
Durante la presentazione dell’accordo, avvenuta a Washington alle 10 del mattino, nella East room della Casa Bianca, quando in Italia era notte, Trump ha parlato di “accordo storico” e di “importante passo in avanti” per far scendere le tensioni commerciali. I dazi ha aggiunto Trump, per il momento rimarranno, e serviranno da stimolo per accelerare le trattative della Fase 2, pronte a partire: “Saranno rimossi se la Fase 2 verrà completata”, spiega il presidente Usa.
La fase due dell’accordo sul commercio Usa-Cina risolverà anche “alcuni problemi di tecnologia”. Ad affermarlo è Steve Mnuchin, segretario al Tesoro Usa, dopo che il vicepremier cinese Liu He e il presidente americano Donald Trump hanno firmato una prima intesa con in una cerimonia che si è tenuta nelle scorse ore a Washington.
Nella fase 2 rientreranno una serie di problemi che non sono stati ancora risolti nella fase 1 dell’accordo. “Ritengo – ha detto l’ex banchiere d’affari e produttore cinematografico Mnuchin – che una parte significativa dei problemi di tecnologia sia stata affrontata nella fase 1 dell’accordo. Ci sono altre aree dei servizi, che non sono però quella dei servizi finanziari, che rientrano nella fase 2. E ci sono anche alcuni problemi supplementari riguardo la cybersecurity che rientreranno nella fase 2”.