Entra nel vivo l’attività dello Eu-Us Trade and technology council lanciato lo scorso giugno a Bruxelles dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Il primo incontro è fissato per il 29 settembre a Pittsburgh, in Pennsylvania, e il primo passo sarà concordare un’azione di regulation delle Big tech che partirà dall’Europa per poi estendersi agli Stati Uniti. L’obiettivo, ha fatto sapere il Council, è difendere i valori democratici su Internet minacciati da fenomeni come fake news e abusi dei diritti umani.
Il meeting sarà co-presieduto dal segretario di Stato americano, Antony Blinken, dalla segretaria al Commercio, Gina Raimondo, dalla rappresentante per il Commercio, Katherine
Tai, e dai vice presidenti esecutivi della Commissione europea Margrethe Vestager e Valdis Dombrovskis.
Le priorità del Trade and tech council congiunto
L’incontro consisterà in 10 gruppi di lavoro che si focalizzeranno sui temi chiave: standard per la cooperazione sulle tecnologie, sicurezza della supply chain, emergenza climatica e green tech, sicurezza e competitività dell’Ict, governance dei dati e piattaforme tecnologiche, uso improprio della tecnologia che minaccia la sicurezza e abusi sui diritti umani online, controlli sulle esportazioni, screening degli investimenti e accesso e utilizzo delle tecnologie digitali da parte delle piccole e medie
imprese.
Perché Usa e Ue si allineano nella regolazione delle Big tech
Nella nota per i media del Council i co-presidenti affermano che il meeting inaugurale di Pittsburgh “segna il nostro impegno congiunto ad ampliare e approfondire gli scambi commerciali e gli investimenti transatlantici e ad aggiornare le regole perché siano in linea dell’economia del 21mo secolo”. Il Council costruirà le sue misure sui mattoni dei “nostri valori democratici condivisi e della più grande relazione economica del mondo”. Il Council ha “lavorato intensamente” dopo il summit di Bruxelles di giugno e ha identificato le aree “in cui possiamo adottare misure concrete per garantire che le politiche commerciali e tecnologiche siano efficaci per i nostri cittadini”.
L’Europa preme per arginare il dominio di mercato delle Big tech che si traduce non solo in potenziali conflitti con le norme sulla concorrenza ma anche in potenziali distorsioni dell’informazione, interferenza con il sistema democratico, abusi sulla privacy e i diritti umani. La Commissione europea si è attivata già da tempo per vagliare i business dei colossi come Amazon, Apple, Facebook e Google.
Gli Stati Uniti di Donald Trump hanno criticato l’iper-regolazione dell’Ue e quella che hanno considerato una vera guerra alle aziende americane; tuttavia lo stesso Trump non ha amato lo strapotere delle Big tech e Biden ha inasprito la linea del predecessore, preoccupato dalle manipolazioni della vita politica e anche, più di recente, della campagna vaccinale contro il Covid-19. Ora gli Stati Uniti potrebbero essere disposti ad accettare una regulation delle Big tech chiedendo all’Europa però di appoggiare attivamente gli sforzi degli Usa per arginare l’ascesa tecnologica, economica e politica della Cina.
Asse Usa-Ue per contenere l’avanzata della Cina
Lanciato al Summit tra Usa e Ue tenutosi a Bruxelles lo scorso giugno, lo Eu-Us Trade and technology council servirà come piattaforma di incontro con cui Stati Uniti e Unione europea coordineranno l’approccio su temi cruciali per il commercio, l’economia e la tecnologia e rafforzeranno le relazioni commerciali ed economiche transatlantiche basate su “valori democratici condivisi”, come si legge nella nota pubblicata allora dalla Commissione europea.
È finita dunque l’era della trade war di Donald Trump contro l’Europa mentre prosegue la politica di contenimento dell’avanzata cinese: per gli Usa – ha affermato una nota della Casa Bianca – la tecnologia del 21mo secolo dovrà essere sviluppata dai Paesi democratici e non da quelli autoritari.
Gran parte del lavoro dello Eu-Us Trade and technology council sarà “affrontare i comportamenti della Cina che non rispettano le regole del mercato, i suoi abusi economici e i suoi tentativi di dettare le regole sullo svoluppo della tecnologia del 21mo secolo”, secondo la Casa Bianca.