Gli ultimi due nuovi arrivi sono Ursula Burns, numero uno di Xerox
e l’ex Ceo di Intel Craig Barrett. Ma altri si sono già
rimboccati le maniche: aziende, fondazioni, insegnanti, società no
profit. Li sta arruolando il presidente Usa Barack Obama in un
programma ambizioso. Trasformare scienze e tecnologie in materie
affascinanti per le nuove generazioni, quelle che dovranno guidare
gli Stati Uniti in un duro scontro competitivo con gli altri Paesi,
Cina prima di tutti.
Perché, dice il presidente, “la dura verità è che da qualche
decennio l’America non riesce più” a coinvolgere i ragazzi
nello studio di queste materie. Per questo “scienziati e
ingegneri dovranno riuscire a diventare modelli per le nuove
generazioni, alla pari degli atleti e delle star del mondo dello
spettacolo”.
Il programma di Obama ha un nome (“Educate to innovate”) e un
budget: 4,35 miliardi dollari in benefici federali alle scuole che
metteranno in pratica programmi ad hoc su scienze, tecnologia,
ingegneria e matematica (le materie riunite dall’acronimo Stem),
mentre dai privati (fra gli altri la Carnegie Corp. di New York e
la Fondazione Bill and Melinda Gates) sono in arrivo 260 milioni in
fondi e programmi.
L’obiettivo del piano: rimettere al centro delle attenzioni delle
nuove generazioni le scienze dimostrando quanto possano essere
affascinanti, “how cool science can be”. Un passo considerato
imprescindibile per riportare gli Stati Uniti ai primi posti della
ricerca scientifica e nell’innovazione tecnologica.
L’amministrazione Obama si dà dieci anni di tempo per poter
vedere di nuovo risalire i propri studenti nella graduatoria
mondiale sulle materie scientifiche dove al contrario stanno
brillando per mediocrità o insufficienza (non ha visto le pagelle
italiane).
All’appello di Obama hanno risposto, oltre alla Ceo di Xerox e
all’ex di Intel, anche Antonio Perez Ceo della Eastman Kodak ,
l’ex astronauta Sally Ride (la prima donna americana nello
spazio), Glen Britt presidente e Ceo di Time Warner Cable