Ibm pubblica i conti del primo trimestre 2018, e nonostante gli indicatori principali riportino tutti il segno più il titolo ha subito uno scossone nell’after-hour di Wall Street, dove è arrivato a perdere il 6%. Questo a causa del fatto che l’outlook per l’intero anno ha confermato le analisi precedenti di 13,80 euro per azione, mentre gli analisti si aspettavano un leggero rialzo, con 13,83 dollari per azione.
Al di là di questo aspetto, i conti della società sono positivi: da gennaio a marzo il gruppo ha messo a segno ricavi per 19,1 miliardi di dollari, contro attese per 18,84 miliardi di dollari, a +5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli utili operativi sono cresciuti del 4% anno su anno, a 2,45 dollari ad azione, mentre il consensus era fissato a 2,42.
Quello appena concluso è per Ibm il secondo trimestre di fila all’insegna della crescita, dopo quasi sei anni di difficoltà che hanno portato l’azienda a spostare il proprio focus su business più redditizi come il cloud, la cybersecurity and i data analytics per contrastare il rallentamento registrato nei settori hardware e software.
“Abbiamo ottenuto esattamente ciò che ci aspettavamo – dice a Reuters il Chief financial officer della società, James Kavanaugh – entriamo con il piede giusto nel secondo trimestre e verso il vero dell’anno che possiamo affrontare consapevoli che possiamo continuare nella crescita”.