IL REPORT

Utilities alla sfida digitale: a quota 342 milioni gli investimenti annuali

Secondo il rapporto Utilitalia le aziende che spingono sulle tecnologie ottengono performance migliori. La presidente Michaela Castelli: “Impegno su innovazione e sostenibilità strada obbligata”

Pubblicato il 12 Lug 2021

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Digitale, economia circolare, decarbonizzazione. Sono i tre capisaldi – insieme all’attenzione alla salute e alla sicurezza sul lavoro, alla parità di genere e all’integrazione della sostenibilità nel modello di business – che emergono dal rapporto di sostenibilità 2020 “Le Utilities italiane per la transizione ecologica e digitale” messo a punto da Utilitalia, la Federazione delle imprese di acqua, ambiente e energia, in collaborazione con la Fondazione Utilitatis.

Le aziende associate che hanno risposto all’indagine – che rappresentano l’84% dei ricavi complessivi e il 77% dei lavoratori del settore – interessano 37 milioni di italiani per il servizio idrico, 21 milioni per l’ambiente, quasi 11 milioni per il gas e oltre 6 milioni per l’energia.

Il valore aggiunto annuale del settore – si osserva nel rapporto – è di 10,4 miliardi. Per quanto riguarda la digitalizzazione, gli investimenti sono stati pari a 342 milioni (6,2 euro per abitante); 56.732 sono i chilometri quadrati di reti idriche distrettualizzate, mentre i contatori intelligenti del gas installati sono circa 3 milioni (67% del totale). Il capitolo decarbonizzazione è ritenuto fondamentale: gli investimenti sono pari a 450 milioni (8,2 euro per abitante). Numerosi gli esempi concreti: dall’energia prodotta da serre rinnovabili, agli oltre 5mila mezzi a basso impatto ambientale fino al 42% di energia prodotta da fonti rinnovabili. Gli investimenti in economia circolare sono pari a 280 milioni (5,4 euro per abitante), con un tasso di riciclo che arriva al 78%.

Quanto all’integrazione della sostenibilità nel business, il 57% delle aziende pubblica un rapporto di sostenibilità e il 23% ha previsto una struttura dedicata. Molta attenzione alla salute e alla sicurezza sul lavoro (il 60% delle aziende monitorano i near miss, i mancati incidenti) e alla parità di genere, con una percentuale di donne nei consigli di amministrazione che arriva al 34,2%.

“Le utilities – osserva la presidente di Utilitalia, Michaela Castelli – rappresentano un settore strategico per l’Italia. Un settore la cui rilevanza è data sia dal valore economico generato per gli azionisti, sia dalla qualità dei servizi offerti agli utenti, siano essi cittadini, imprese o enti locali. Energia, ciclo idrico e servizi ambientali sono imprescindibili per la vita di tutti noi. Siamo consapevoli di essere parte attiva, ed essenziale, del progresso del Paese; per questo, ci siamo strenuamente impegnati nell’anno appena trascorso: un anno segnato dal dramma umano, sociale ed economico della pandemia”.

La seconda parte del rapporto valuta le performance nei settori dell’acqua, dei rifiuti e dell’energia rispetto a diversi parametri: obiettivi normativi e regolamentari, media italiana, media delle aziende associate alla Federazione e media delle aziende “Utilitalia 15”, ossia le 15 aziende associate che ottengono le migliori performance di sostenibilità.

Nel caso dell’acqua, le perdite percentuali di rete in Italia si assestano al 42%, dato che scende al 37% nel caso delle “Utilitalia 15”; mentre il dato nazionale sulla qualità dell’acqua depurata passa dall’87% al 91% delle migliori 15 aziende. Per quanto riguarda i rifiuti, la raccolta differenziata delle aziende più votate alla sostenibilità raggiunge il 69% (contro una media italiana del 61%), mentre lo smaltimento in discarica crolla al 4% (media italiana 21%). Sul fronte dell’energia, gli investimenti per abitante delle ‘Utilitalia 15’ sono passati tra il 2018 e il 2019 da 60 a 74 euro per abitante, e gli smart meter gas in esercizio dal 48% al 70%.

“Questi dati – conclude Castelli – dimostrano che investire nella sostenibilità non rappresenta solo una strada obbligata nel percorso verso la transizione ecologica, ma assicura ormai migliori performance aziendali a vantaggio delle comunità servite. Sostenibilità, resilienza, circolarità, decarbonizzazione, innovazione, responsabilità, disciplina di governance e di gestione: sono le parole chiave del cammino che le utilities hanno intrapreso e percorreranno negli anni a venire, per lo sviluppo del Paese”.

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