Stretta della Ue su Airbnb & co. La Commissione ha adottato una proposta di regolamento per aumentare la trasparenza nel settore della locazione di alloggi a breve termine e aiutare le autorità pubbliche a garantire uno sviluppo equilibrato di tale attività nell’ambito della sostenibilità del settore turistico.
Secondo Bruxelles, sebbene offrano molti vantaggi per i locatori e i turisti, le prenotazioni di alloggi a breve termine possono suscitare preoccupazioni per alcune comunità locali che si trovano ad affrontare, ad esempio, la mancanza di alloggi a prezzi accessibili. “Le nuove norme miglioreranno la raccolta e la condivisione dei dati provenienti dai locatori e dalle piattaforme online – spiega una nota della Commissione – Ciò, a sua volta, fornirà elementi per l’elaborazione di politiche locali efficaci e proporzionate al fine di affrontare le sfide e le opportunità connesse al settore della locazione a breve termine”.
Le nuove norme proposte contribuiranno a migliorare la trasparenza per quanto riguarda l’identificazione e l’attività dei locatori di alloggi a breve termine, nonché le norme che sono tenuti a rispettare, e faciliterà la registrazione dei locatori. Affronteranno inoltre l’attuale frammentazione delle modalità secondo cui le piattaforme online condividono i dati e, in ultima analisi, contribuiranno a prevenire la presenza negli elenchi di voci illegali. “Nel complesso, si contribuirà a costruire un ecosistema turistico più sostenibile e si sosterrà la relativa transizione digitale”, puntualizza la nota.
La proposta di regolamento, che costituisce un’azione chiave del “Percorso di transizione per il turismo”, integrerà gli strumenti esistenti, in particolare la normativa sui servizi digitali, che disciplina le piattaforme online, e le norme della direttiva relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale (Dac7).
Il contesto
La locazione a breve termine è in rapida crescita nell’Ue, in gran parte grazie all’impulso impresso dall’economia delle piattaforme. Rappresentano circa un quarto di tutta la capacità ricettiva dell’Ue e il loro numero è in significativo aumento in tutta l’Ue. Questa tendenza si è confermata durante la crisi Covid-19: il numero di prenotazioni di alloggi a breve termine durante le estati del 2020 e del 2021 è stato superiore ai livelli del 2018. Inoltre il numero di prenotazioni nel primo semestre del 2022 è aumentato del 138% rispetto allo stesso periodo del 2021. Le locazioni a breve termine sono diventate fondamentali per l’ecosistema turistico dell’Ue, compresi i locatari e i locatori, e per molte comunità, creando sia opportunità che sfide.
I punti chiave della proposta
Una volta introdotte dalle autorità nazionali, il nuovo quadro regolatorio armonizzerà i requisiti in materia di registrazione per i locatori e le loro unità immobiliari locative a breve termine: i sistemi di registrazione dovranno essere interamente online e di facile utilizzo. Sarà inoltre opportuno richiedere la comunicazione di una serie analoga di informazioni pertinenti sui locatori e sulle loro unità immobiliari, vale a dire “chi”, “cosa” e “dove”. Nella fase finale della registrazione, i locatori dovrebbero ricevere un numero di registrazione unico.
Più controllo sulla registrazione: le piattaforme online dovranno rendere facile per il locatori l’esposizione dei numeri di registrazione sulle loro piattaforme. Dovranno inoltre verificare in modo casuale se i locatori registrano ed espongono i numeri corretti. Le autorità pubbliche potranno sospendere la validità dei numeri di registrazione e chiedere alle piattaforme di depennare dagli elenchi i locatori non conformi.
Altro punto chiave riguarda la condivisione dei dati. Le piattaforme online dovranno condividere con le autorità pubbliche i dati relativi al numero dei pernottamenti in locazione e dei locatari una volta al mese, in modo automatizzato. Sono previste possibilità di comunicazione dei dati meno onerose per le piattaforme piccole e le micropiattaforme. Le autorità pubbliche potranno ricevere tali dati attraverso i “punti di ingresso digitali unici” nazionali, favorendo così un’elaborazione delle politiche ben mirata;
I dati generati dal settore in forma aggregata saranno utilizzati per le statistiche sul turismo prodotte da Eurostat e confluiranno nel futuro spazio europeo di dati per il turismo. L’obiettivo è lo sviluppo di servizi innovativi connessi al turismo;
Gli Stati membri monitoreranno l’attuazione di tale quadro di trasparenza e stabiliranno le sanzioni applicabili all’eventuale violazione degli obblighi del suddetto regolamento.
Prossime tappe
La proposta della Commissione sarà discussa in vista dell’adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio.
Dopo l’adozione e l’entrata in vigore, gli Stati membri disporranno di un periodo di due anni al fine di istituire i meccanismi necessari per lo scambio di dati.
Le novità annunciate da Airbnb
Intanto Airbnb, una delle piattaforme che verrà impattata dalle nuove regole Ue, annuncia una modifica del sistema che mostra i prezzi delle abitazioni da affittare.
Gli utenti potranno filtrare i risultati della ricerca in base al costo totale del soggiorno al lordo delle tasse, costi di pulizia ed aggiuntivi compresi. Una novità importante dopo le molte critiche degli utenti secondo cui la piattaforma faceva apparire i costi totali dei soggiorni più convenienti, non mostrando però le spese extra.
L’Ad di Airbnb Brian Chesky su Twitter ha condiviso un filmato che mostra il nuovo sistema di ricerca: gli ospiti avranno la possibilità di attivare lo switch “Visualizza prezzo totale” per controllare il costo totale comprensivo delle commissioni.
Infine verrà resa disponibile anche una ripartizione completa del prezzo con le commissioni di servizio, degli sconti e delle tasse. Il prezzo totale dell’alloggio quindi avrà priorità rispetto alle tariffe notturne nei risultati di ricerca di Airbnb.