Se per le imprese italiane adottare policy di “bring your own device” (Byod) può da una parte significare mettere a rischio la sicurezza di alcuni dati, sull’altro piatto della bilancia c’è un maggiore coinvolgimento dei dipendenti (nel 26% dei casi) e un aumento della produttività sul lavoro (nel 28%). I dati emergono da una ricerca condotta sugli ultimi due anni da Vanson Bourne e commissionata da Samsung. La ricerca ha monitorato 490 Cio e decisori It di aziende con almeno mille dipendenti in otto paesi europei (Italia, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Regno Unito).
Secondo lo studio, il Byod può offrire alle aziende vantaggi significativi anche in termini di riduzione dei costi di traffico telefonico e dati, con una diminuzione che Vanson Bourne ha valutato approssimabile al 17% su base annua (circa 7 milioni di euro all’anno per azienda).
Ma il 94% dei CIO italiani si dichiara comunque preoccupato per gli impatti sulla sicurezza derivanti dall’utilizzo di dispositivi personali a fini lavorativi. Tendenza che tra l’altro si riscontra in termini simili anche nel resto d’Europa. Su questo genere di preoccupazioni influirebbe molto anche il settore di mercato in cui operano le aziende: “Oltre la metà dei decisori IT operanti nel settore dei servizi finanziari (55%) – si legge nella sintesi dello studio diffusa da Samsung – considera il Byod come una minaccia alla sicurezza dei dati aziendali, percentuale che scende leggermente nel caso dei settori retail, distribuzione e trasporti (44%) e manifatturiero (42%). Tuttavia, nonostante la consapevolezza diffusa delle minacce alla sicurezza dei dati, in Italia solo un’azienda su 4 (27%) ha aggiornato la propria policy sul Byod (17%) o ha in programma di farlo (10%)”.
“I risultati dello studio indicano chiaramente che le aziende hanno tantissimo da guadagnare dall’adozione di policy a favore del Byod. In un contesto lavorativo in cui la mobilità rappresenta un trend sempre più affermato, non cogliere le opportunità offerte dall’utilizzo di dispositivi mobili personali ad uso lavorativo oggi significa finire in una posizione di svantaggio competitivo – afferma Andrew Mills, Ceo B2B di Samsung Electronics Europe – La nostra analisi mette in evidenza anche come il Bring Your Own Device rappresenti per molte aziende una potenziale minaccia alla sicurezza di dati e altre informazioni riservate. Per questo le imprese hanno bisogno di una strategia di mobilità aziendale che poggi su un’infrastruttura altamente sicura, oltre che di un sistema di policy chiaro ed efficace, implementato in modo coerente”.
La ricerca evidenzia infine che nelle aziende in cui viene data la possibilità di utilizzare i propri dispositivi mobili a scopi lavorativi, ad aderire è circa il 30% dei dipendenti, percentuale che le imprese prevedono aumenterà del 7% nei prossimi due anni.