“Consentire al chirurgo la più alta precisione nella procedura demolitiva come in quella ricostruttiva, poiché il robot potenzia fortemente sia il suo controllo visivo, attraverso una visualizzazione in hd perfettamente ingrandita. I terminali delle sue braccia effettuano movimenti di gran lunga più precisi e contenuti nelle dimensioni rispetto a quelli che possono essere compiuti, di prassi, in sala operatoria”. Con queste parole Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’azienda Ulss 12 veneziana, spiega a Cor.Com i vantaggi dell’acquisto e dell’installazione, all’ospedale dell’Angelo di Mestre, del robot operatorio Da Vinci. Vantaggi che sono, soprattutto, per i pazienti: “L’intervento realizzato utilizzando il robot comporta incisioni più piccole – riprende Dal Ben – dunque un modesto sanguinamento, una minore necessità di trasfusioni e di sofferenza postoperatoria. Si riducono così i tempi di ospedalizzazione e quelli di recupero, con un più rapido ritorno del paziente alla normalità”.
Questo sistema costituisce la frontiera più recente della robotica applicata alla chirurgia e della tecnica videolaparoscopia, e viene utilizzato soprattutto negli ambiti di urologia, chirurgia generale, ginecologia, otorinolaringoiatria, chirurgia toracica. Come già anticipato dal direttore generale Dal Ben, il robot – forte dei suoi bracci operanti, alle cui sottilissime estremità sono montati strumenti per tagliare, cauterizzare, suturare – rappresenta una potente e precisissima estensione del chirurgo che lo controlla da remoto e lo manovra attraverso una console. Una microcamera su un endoscopio restituisce al professionista una serie immagini ad altissima definizione degli organi interni del paziente; l’operatore si trova quindi ad agire grazie alle minuscole ‘mani’ del robot, controllando il loro operato su uno schermo e guidandole, con l’uso di joystick e di pedali, a compiere movimenti controllati al millimetro impossibili per delle mani vere.
E ancora, attraverso la videolaparoscopia il chirurgo può operare sul corpo del paziente mediante minuscoli fori anziché tagli con il bisturi. “Il robot acquisito dall’ospedale dell’Angelo è solo uno dei mattoni che costruiscono l’impegno in tecnologie della nostra Ulss 12, che serve insieme la popolazione dell’area ma anche i milioni di visitatori che arrivano a Venezia”, precisa Dal Ben, che già guarda al futuro: “Il prossimo passo lo compiremo sul fronte della telemedicina per i soggetti cardioscompensati e della radiologia domiciliare. Introdurremo l’uso di dispositivi sanitari di ultima generazione che permetteranno il monitoraggio a distanza dei parametri vitali, in collegamento con gli apparecchi ricettivi degli ospedali”.