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Venice Declaration: il decalogo per l’Europa digitale

Banda larga, e-skill, smart city, startup, cloud, e-gov, security, big data, politiche industriali mirate, Schengen digitale: in esclusiva sul Corriere delle Comunicazioni il draft del manifesto con cui governo italiano e Commissione Ue spingono per trasformare l’Europa nella culla digitale mondiale

Pubblicato il 27 Giu 2014

Federica Meta

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Internet è un miracolo di democratizzazione tecnlogica senza precedenti. Guidare la ripresa economica tramite la digitalizzazione, assicurare la sicurezza e digitale e trasformare le città in laboratori di una Europa più dinamica e digitale. Sono questi gli obiettivi contenuti nella Venice Declaration di cui il Corriere delle Comunicazioni è venuto in possesso. Obiettivi che vanno raggiunti con 10 azioni chiave.

1 – Il digitale deve essere il centro di una rinnovata politica industriale. L’Ict deve diventare essenziale nella produzione di tutti comparti industriali. Bisogna foraggiare lo sviluppo industriale rafforzando i collegamenti con le startup e il mondo accademico, sfruttare al meglio gli strumenti del settore pubblico e promuovere la cooperazione.

2 – Supportare la crescita digitale europea “cross-sector” e “cross-countries”. Se si vuole trasformare l’industria europea è necessario che il digitale sia adottato in tuttii paesi e i settori indipendentemente dalle dimensioni. L’adozione del digitale implica anche una rivisitazione dei processi sia pubblici sia privati.

3 – L’Europa deve costruire un vero Digital Single Market. Questo mercato deve facilitare la circolazione di beni e servizi, deve avere norme chiare sulla tassazione e sul copyright e regole che non discriminino la consegna di beni e servizi online o off line.

4 – Tutti i cittadini europei devono essere connessi ad alta velocità entro il 2020. La connettività è il fulcro dell’economia digitale. Un Tlc single market con regole chiare per la protezione dei consumatori e obiettivi comuni nel quale gli investimenti pubblici e privati possono lavorare insieme facilitare il raggiungimento di questi obiettivi.

5 – La sicurezza online è condizione essenziale per lo sviluppo dell’economia digitale. La lotta al cybrecrime necessita di una cooperazione e di azioni coordinate. Sul fronte internazionale l’Europa deve contribuire a creare e sostenere una governance di Internet che sia trasparente, inclusiva e responsabile.

6 – L’Europa deve guidare la rivoluzione dei dati e del cloud.

7 – Rendere le nostre città laboratori per un’Europa dinamica e digitale. Le smart city sono la chiave per innovare l’economia soprattutto nel settore dell’energia, dei rifiuti e dei trasporti. Inoltre sono uno strumento per aumentare la partecipazione dei cittadini e sviluppare Internet delle Cose.

8 – La ripresa passa dallo sviluppo di competenze digitali nelle nuove generazioni preparandole al lavoro di domani. Questo tipo di azioni devono interessare il sistema educativo, quella della formazione continua e quella delle politiche industriali e di lavoro. E-skill e competenze rappresentano un contributo alla crescita, alla competitività, all’innovazione, all’impiego e a una maggiore coesione europea. Dal momento che le nuove tecnologie evolvono rapidamente e le skill diventano sempre più sofisticata, dovranno essere costantemente aggiornate.

9 – L’Europa deve diventare il posto migliore per la nascita e lo sviluppo di aziende digitali. Dobbiamo implementare le policy giuste in linea con le raccomandazioni del Manifesto Startup Europe per far prosperare aziende digitali. Abbiamo bisogno di mettere insieme tutte le nostre risorse in aree come quella finanziaria (venture capital, business angel, portali di crowdfunding), lavorare insieme per migliorare la visibilità dei talenti, rivedere le nostre politiche fiscali per favorire investimenti ad alto rischio, creare un ecosistema integrato europeo (startup, investitori, acceleratori, grandi aziende, unversità) per portare avanti le nostre economie.

10 – L’Europa ha bisogno di modernizzare il settore pubblico e l’offerta di servizi per rimanere competitiva. I servizi pubblici europei devono diventare i più avanzati attraverso l’introduzione di modalità di lavoro digitale. Il potere del cloud e i big data spingeranno il miglioramento dei costi nella fornitura di servizi sanitari. In quesro senso regole e procedure più smart, one-stop-shop, omogenee così come politiche di governement aperte, devono essere adottate per creare un terreno europeo comune per investire e operare a un livello digitale e più in generale a ogni livello di business utilizzando nuove tecnologie che daranno vita a un settore pubblico davvero centrato sulle persone e sul business.

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