IL PUNTO

Venture capital, 35 milioni investiti in società italiane

Tanto hanno puntato nel 2016 i fondi internazionali sulle startup tricolori secondo una stima dell’Osservatorio startup hi-tech della School of management del Politecnico di Milano. Le operazioni sono in aumento e scendono in campo i nomi più prestigiosi del capitale di rischio

Pubblicato il 29 Gen 2017

start-130710144801

35 milioni di euro. Tanto hanno puntato nel 2016 i fondi internazionali di venture capital sulle startup italiane secondo una stima dell’Osservatorio startup hi-tech della School of management del Politecnico di Milano. Una svolta per un mercato povero di capitali: le operazioni sono in aumento e scendono i campo i nomi più prestigiosi del capitale di rischio. Come, ad esempio, 500 Startups, uno dei più famosi venture accelerator del mondo.

Americano ovviamente, con sede a Mountain View in Silicon Valley, ha fatto investimenti, soprattutto seed, su più di 1600 aziende in 60 paesi. Gestisce un capitale di oltre 200 milioni di dollari. Ha incubato (e investito su) diverse startup italiane, tra cui CoContest, AdEspresso, IWaboo, Italist.com, Timbuktu. Nel 2016 ha partecipato all’aumento di capitale da 12 milioni di Talent Garden. Nella stessa operazione si ritrova Endeavor Catalyst, il veicolo di co-investimenti di Endeavor, la rete globale di imprenditori che mira a promuovere l’imprenditoria innovativa ad alto impatto sociale e ambientale: lanciato nel 2012, con sede a San Francisco, ha 35 milioni di dollari di capitale gestito. Non solo americani, però. Evolution Equity Partners ha sede a New York ma anche a Zurigo e nel 2016 ha scommesso su DFLabs, startup che si occupa di cybersicurezza nell’ambito di un’operazione da 5,5 milioni di dollari. Gli inglesi di Cabot Square Capital poi hanno investito su MoneyFarm; i connazionali di Hamilton Ventures, invece, dopo aver sostenuto DirectaPlus, facendo così l’exit in occasione della quotazione alla Borsa di Londra, hanno puntato su Smartika, piattaforma di prestito peer-to-peer.

Il fondo spagnolo Nauta ha invece investito su BeMyEye, mentre il francese 360Capital nel 2016 in Italia ha scommesso su Musement, Supermercato24 e CharityStars. Tutti sperano che nel 2017 aumentino attenzione e investimenti, confermando l’attrattività dell’innovazione italiana per i capitali internazionali.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati