L’OSSERVATORIO

Venture capital: in Italia investimenti oltre i 300 milioni, è il trend più alto d’Europa

Dopo il drastico calo dell’ultimo trimestre 2022 la curva torna al rialzo. 65 i round, Bending Spoons fa da capofila con 100 milioni. Già superate le exit messe a segno in tutto il 2022. Ma c’è ancora molto da fare per allineare il mercato nazionale a quello dei principali Paesi Ue. Il 2023 si sta rivelando un anno di consolidamento, cresce il Pre-seed e resta costante il numero di Seed e di Serie A. I dati di Growth Capital e Italian Tech Alliance

Pubblicato il 18 Ott 2023

venture-capital-160511160107

Venture capital, gli investimenti in Italia salgono a 302 milioni di euro nel terzo trimestre 2023 evidenziando un trend di crescita più marcato rispetto all’Europa. Emerge dal report dell’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance, secondo cui nel terzo trimestre 2023 sono 65 i round d’investimento e 11 le exit registrate, con Bending Spoons che è risultata la società che ha chiuso il round con l’ammontare più alto (100 milioni).

Il confronto con lo scenario europeo

Confrontando lo scenario europeo con quello italiano, emerge come nel Q3-23 in Europa è stata registrata una raccolta di 15,8 miliardi di euro (+6% vs Q2-23) e un numero di round stimato superiore a 2.200 (-21% vs Q2-23). Nel 2023 si sta registrando però un calo nel numero di round rispetto agli ultimi due anni, accompagnato da una proporzionale riduzione dell’ammontare investito.

In Italia nel Q3-23 si sono registrati 65 round, in linea con i 69 del Q2-23 (-6%) e con la media dei 5 anni passati (-1%). La raccolta invece è in aumento rispetto al Q2-23 (da 265 a 302 milioni, +14%) e alla media dei cinque anni passati (+23%). Dopo il drastico calo del Q4-22, l’ammontare raccolto in Italia è progressivamente aumentato, evidenziando un trend di crescita più marcato rispetto all’Europa.

2023, per l’Italia un anno di consolidamento

“Nonostante il contesto economico globale – osserva Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital -, il terzo trimestre del 2023 ha visto la raccolta più elevata dell’anno per il Venture capital italiano. Come previsto, il 2023 si sta rivelando un anno di consolidamento, superando già oggi il numero di exit registrate durante tutto il 2022. In particolare, cresce il numero di round Pre-seed e resta costante il numero di Seed e di Serie A, creando così una pipeline per Late Stage futuri”.

“Il mercato italiano del VC ha bisogno di essere sostenuto nel suo consolidamento, e questo può essere possibile solo con un cambio di paradigma, incrementando il coinvolgimento e la partecipazione di quei soggetti come gli investitori istituzionali e corporate, che in questi anni hanno dato segnali positivi ma che possono accrescere la propria presenza nel settore e rappresentare la vera chiave di volta per la crescita dell’ecosistema – spiega Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance -. C’è ancora molto da fare per allineare il mercato italiano a quello dei principali Paesi europei, ma siamo convinti che non sia troppo tardi per recuperare il divario, che ci auguriamo possa essere colmato anche grazie al lavoro dei nuovi vertici di Cdp Venture Capital, il principale veicolo pubblico a sostegno dell’ecosistema dell’innovazione”.

Tipologie e settori “vincenti”

Nel Q3-23, i Pre-seed e i Seed si sono confermati la tipologia più frequente (65% del totale) e i Serie B+ risultano la tipologia più rilevante per ammontare (64% del totale).

Guardando ai primi nove mesi del 2023, la distribuzione del numero di round per tipologia è comparabile a quanto registrato mediamente negli ultimi 5 anni, con una discontinuità nei Pre-seed, in aumento. La distribuzione per ammontare investito presenta invece differenze più marcate rispetto alla media storica, con un aumento dei Serie A e una riduzione dei Late Stage.

Guardando ai singoli settori, nel Q3-23, Software (€118M) è il primo settore per ammontare investito, seguito da DeepTech (€66M) e Smart City (€62M). Per quanto riguarda il numero di round, Smart City conta 12 round, DeepTech 11 e Life Sciences 8.

Quali sono i Top 5 deal

In testa alla classifica dei top 5 deal del trimestre troviamo Bending Spoons che ha chiuso un round Growth VC da 100 milioni (investitori: Baillie Gifford, Cherry Bay Capital Group, Cox Enterprises, Neuberger Berman, Nuo Capital, Tamburi Investment Partners), seguita al secondo posto da Arduino (Serie B, 20 milioni; investitori: Cdp Venture Capital, Anzu Partners, Arm) e al terzo da Leaf Space (Serie B, 20 milioni; investitori: Cdp Venture Capital, Neva sgr, Primo Ventures, RedSeed Ventures, SIMEST, Whysol Investments). Quarta posizione per Homepal, che ha raccolto 15 milioni in un round Serie B (investitori: Intesa Sanpaolo, Bper), seguita in quinta posizione, a parimerito, da Cleafy (Serie A, 10 milioni; investitore: United Ventures) e da E-Gap (Serie A, 10 milioni; investitore: Itas Mutua).

Nel Q3 2023 si sono registrate 11 exit, tutte tramite M&A e, come già nel Q1 e nel Q2-23, la maggior parte delle exit (4) ha riguardato il settore Software.

L’attrattività del mercato italiano

In media, dal 2018 a oggi un terzo degli investitori attivi sul mercato italiano è internazionale. Nei primi nove mesi del 2023 la loro partecipazione è rimasta stabilmente al di sopra del 35%, con valori equiparabili al biennio precedente. Analizzando gli ultimi sei anni, mediamente, il 61% degli investitori è di provenienza italiana, il 20% dal resto d’Europa, il 12% dagli Stati Uniti e il 7% dal resto del mondo. Dal 2018 ad oggi, sono poco meno di 200 (191) gli investitori europei che hanno partecipato ad aumenti di capitale in startup italiane (Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia e Spagna i Paesi più rappresentati). Negli ultimi quattro anni, il 26% dei round con ammontare superiore al milione di euro ha visto la presenza di almeno un investitore internazionale. Percentuale che sale al 55% nei round superiori ai 10 milioni e all’85% in quelli d’importo superiore ai 30 milioni, confermando una correlazione tra round size e partecipazione di investitori esteri.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati