LE RILEVAZIONI

Venture capital, sprint dell’Italia: investimenti a +35% da inizio anno

Prosegue la ripresa dopo il record 2021: a quota 420 milioni le risorse stanziate nel primo quarter dell’anno secondo la fotografia scattata dal nuovo Osservatorio trimestrale di Cross Border Growth Capital e Italian Tech Alliance. Il fintech guida la carica. A livello globale calano dell’11% le nascite di unicorni

Pubblicato il 27 Apr 2022

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A quota 420 milioni gli investimenti nel venture capital in Italia durante i primi tre mesi del 2022, per un totale di 54 round di finanziamento, con una crescita dei capitali investiti pari al 35% rispetto al primo trimestre del 2021. Emerge dal primo Osservatorio sul Venture Capital in Italia, realizzato da Cross Border Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance. Si conferma la ripresa dopo il record registrato nel 2021. Mentre a livello globale gli investimenti in capitale di rischio sono diminuiti del 16% nel Q1 2022, rileva GlobalData, e calano dell’11% le nascite di unicorni, sotto la pressione delle emergenze mondiali.

Quanti sono i round di finanziamento in Italia

Dall’Osservatorio emerge che i round di finanziamento chiusi nel primo trimestre 2022 sono stati 54 (di cui 6 Serie A, 4 Serie B, 2 Serie C e 1 Serie D) e 10 le exit registrate. Senza considerare i capitali raccolti in forma di debito, gli investimenti complessivi ammontano a 420 milioni di euro, in crescita del 35% rispetto al primo trimestre 2021.

Considerando il numero di round per quarter, il Q1 2022 ha registrato un dato di poco inferiore al trimestre precedente (63) e in linea con il Q3 2021 (55).

L’analisi quarter over quarter mostra invece come il Q1 2022 (420 milioni) e il Q3 2021 (547 milioni) abbiano nettamente superato i corrispondenti quarter nei cinque anni precedenti. In particolare, il Q1 2022 ha registrato il secondo miglior risultato degli ultimi cinque anni, con 2 deal superiori ai 50 milioni (ScalaPay e Moneyfarm) e un ammontare medio raccolto pari a 7,8 milioni di euro.

Il maxi-round di ScalaPay

Con riferimento alla tipologia dei round, i Serie B (228,7 milioni) pesano sul totale investito per una quota del 54%, dato che tuttavia risulta fortemente influenzato dal mega round di ScalaPay (pari a quasi la metà del totale raccolto nel quarter). In termini di numero di round, dopo essersi stabilizzati attorno ai 10 dal 2018 al 2020, i Serie B hanno toccato quota 19 nel 2021.

Pur avendo raccolto meno dei Serie B, i Serie A costituiscono il vero zoccolo duro del totale investito grazie a una distribuzione più omogenea tra i round. Nel Q1 2022, sono stati raccolti circa 73 milioni di euro (+13% rispetto al Q1 2021). Si è inoltre assistito a un considerevole aumento della dimensione media e mediana: la prima ha quasi raddoppiato le cifre del 2021, toccando 8,6 milioni; la seconda è cresciuta di quasi 3 volte, raggiungendo 8 milioni.

I primi cinque round del Q1 2022 risultano essere quelli di Scalapay (Serie B, 188,1 milioni), Moneyfarm (Serie D, 53 milioni), Planet Farms (Serie A, 30 milioni), Everli (Serie C, 22 milioni) e Kither Biotech (Serie B, 18,5 milioni).

Il fintech guida la ripresa

Approfondendo l’analisi per settori, Fintech si posiziona in testa con 253,5 milioni raccolti nel Q1 2022 in 9 round. Il Fintech italiano conferma la tendenza alla chiusura di round di dimensioni significative, in linea con gli altri mercati europei. Al secondo posto si trova il Food and Agriculture (53,5 milioni in 4 round), seguito dal Life Sciences (47,5 milioni in 7 round). Gli investimenti in questi tre macrosettori pesano per quasi l’85% del raccolto nel quarter.

Italia sulla strada giusta

“Con questo progetto ci prefiggiamo, assieme a Growth Capital, l’obiettivo di fornire su base trimestrale uno strumento utile per gli imprenditori e per gli investitori già attivi, e a rendere il nostro ecosistema sempre più attrattivo anche per gli operatori istituzionali ed internazionali – spiega Francesco Cerruti, Dg di Italian Tech Alliance –. Dopo un 2021 che ha rappresentato l’anno record per il VC italiano i numeri del primo trimestre 2022 ci dicono che l’Italia sta proseguendo nella crescita dell’intero comparto. C’è ancora molto lavoro da fare, ma siamo sulla strada giusta per ridurre il gap che separa l’Italia da altri Paesi europei e far crescere un settore che risulta sempre più centrale per l’economia del Paese”.

“Siamo convinti che il VC italiano manterrà una forte crescita nel 2022, con una partecipazione sempre più importante di investitori esteri, alcuni dei quali al loro primo investimento nel nostro Paese – dice Fabio Mondini de Focatiis, Founder & Ceo di Cross Border Growth Capital -. Ci aspettiamo, inoltre, sempre più exit utili ad accelerare lo sviluppo dell’ecosistema tramite il reinvestimento di risorse finanziare, esperienze e know-how”.

In calo gli investimenti globali

Gli investimenti globali in capitale di rischio sono diminuiti del 16% nel Q1 2022, ma rimangono resilienti, secondo GlobalData. L’investimento globale in venture capital, influenzato dalle tendenze macroeconomiche, raggiunge i 195 miliardi di dollari nel Q1 2022. Il Nord America ha rappresentato circa 95 miliardi di dollari in termini di valutazione dell’operazione. Durante lo stesso periodo, c’è un calo QoQ dell’11% nelle nascite di unicorno.

“L’economia globale sta lottando con gli effetti a catena della guerra Russia-Ucraina insieme alle sfide della supply chain e alla volatilità del mercato dei capitali – spiega Abhishek Paul Choudhury, Senior Disruptive Tech Analyst di GlobalData -. Ci sono preoccupazioni sul fronte Covid-19 in alcuni dei principali paesi. Considerando tali eventi che stanno spingendo verso l’alto l’inflazione e i tassi di interesse, i mercati VC e unicorno possono essere definiti relativamente forti”.

I settori trainanti nel mondo

Tra le prime 10 operazioni, fintech e digitale hanno ampiamente dominato gli investimenti. Sebbene la nascita degli unicorni sia diminuita marginalmente rispetto al trimestre precedente, c’è stata una crescita cumulativa del 13% per un totale di 1.092 e l’andamento delle valutazioni ha mostrato una crescita del 13% su base trimestrale.

“Il mercato mostra resilienza ai venti contrari economici – conclude Choudhury – e si stima che crescerà ulteriormente a causa delle crescenti richieste di integrazione di soluzioni tecnologiche emergenti in vari settori”.

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