L'INTERVENTO

Venture capital, startup in allarme: “Con la revoca dei fondi l’innovazione è a rischio”

InnovUp e Tech Alliance puntano il dito contro la norma del decreto made in Italy che cancella 300 milioni di risorse destinate alle imprese ad alto contenuto tecnologico. E chiedono un incontro urgente con il Governo

Pubblicato il 12 Set 2023

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Preoccupano gli effetti che il Ddl “Made In Italy” potrebbe avere su startup e pmi innovative oltre che su tutti gli operatori della filiera del venture business. InnovUp – Italian Innovation & Startup Ecosystem (l’associazione che riunisce e rappresenta l’ecosistema italiano dell’imprenditorialità innovativa) e Italian Tech Alliance (l’associazione italiana del venture capital, degli investitori in innovazione e delle startup e pmi innovative italiane) denunciano infatti assieme le conseguenze potenzialmente dannose del Disegno di legge, approvato dal Consiglio dei Ministri il 31 maggio scorso e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 agosto.

Prevista la revoca dei 300 milioni destinati al sostegno del venture capital

Nato con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le eccellenze e il patrimonio artistico-culturale nazionale, all’Art. 4 comma 4 punto B il Ddl prevede di fatto la revoca di 300 milioni di euro destinati al fondo per il sostegno al venture capital costituito presso il Mimit, che avrebbero come destinatari finali startup, pmi innovative e fondi di venture capital. Le risorse andrebbero invece a finanziare un nuovo fondo dedicato al Made in Italy.

“Si tratta di uno spostamento di risorse tra fondi che non devono e non possono essere in concorrenza ma sono, bensì, complementari perché la scienza, la ricerca e l’innovazione sono la miglior parte del Made in Italy e non si possono penalizzare né l’una né l’altra – recita una nota delle due associazioni -. Dall’innovazione, dalle startup e dalla contaminazione tra queste, le nostre pmi e le ‘multinazionali tascabili’, passa il futuro dello sviluppo economico del Paese. È un’operazione in netta controtendenza con la direzione intrapresa nel 2019 con il lancio del Fondo Nazionale Innovazione, Cdp Venture Capital, creato con l’obiettivo di favorire la crescita delle nuove imprese tecnologiche e supportare l’economia dell’innovazione. Dalla sua nascita ad oggi il Fondo è stato sostenuto da tutti i Governi che si sono succeduti, anche con significativi aumenti negli stanziamenti, contribuendo così a recuperare il ritardo italiano nei confronti delle Nazioni del G20″.

Obiettivo: mantenere i fondi nella disponibilità di Cdp

Per questa ragione, InnovUp e Italian Tech Alliance esprimono “forte preoccupazione per la misura adottata” e si stanno muovendo affinché i fondi in questione restino nelle disponibilità di Cdp Venture Capital, anche chiedendo un urgente incontro con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per chiarire l’orientamento politico del Governo sul settore.

“Per un settore che conta più di 17mila tra startup e pmi innovative con un fatturato complessivo di 9,5 miliardi di euro solo nel 2022 e in grado di movimentare oltre 2 miliardi di investimenti di capitale di rischio, i fondi messi a disposizione di Cdp Venture Capital per le startup sono di vitale importanza per favorire la crescita di tutta la filiera dell’innovazione nazionale” afferma Giorgio Ciron, direttore di InnovUp.

Nelle startup il principale driver di crescita occupazionale

“Le startup rappresentano il più forte segmento di crescita del Pil in ciascuna economia occidentale, nonché il più importante driver di crescita occupazionale della nostra economia; nell’ultimo anno hanno contribuito alla creazione di nuovi posti di lavoro con un saldo positivo di 343 mila addetti, valore pari a circa i due terzi del saldo occupazionale netto complessivo (dati Cerved, 2022)” ha aggiunto Ciron. “Per questo è fondamentale, reintegrare i fondi naturalmente destinati alla gestione Cdp Venture Capital e, contestualmente, come già più volte sollecitato, procedere con il rinnovo dei suoi vertici affinché possano operare con pieno mandato nel solco della missione che è affidata al Fondo Nazionale Innovazione”.

“Siamo rimasti colpiti nell’apprendere che, almeno nelle intenzioni iniziali, parte dello stanziamento previsto per lanciare il fondo Made in Italy proverrebbe direttamente da risorse fino ad oggi destinate a sostenere l’ecosistema dell’innovazione”, spiega Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance. “Siamo convinti del fatto che le imprese innovative possono giocare un ruolo chiave nel rilancio sociale ed economico del Paese, così come avviene all’estero, e ci adopereremo affinché la dotazione in capo a Cdp Venture Capital non solo non venga ridirezionata, ma possa aumentare nei prossimi mesi, così come possa essere fatta a breve chiarezza sui vertici del veicolo, da mesi in attesa di una conferma”. “È fondamentale – conclude Cerruti – cambiare l’approccio complessivo alle startup e alle imprese innovative, che non debbono più essere trattate come le imprese del futuro, ma come realtà capaci nel presente di contribuire considerevolmente alla creazione di posti di lavoro e al benessere sociale”.

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