Una piattaforma europea per l’interoperabilità delle identità
elettroniche (eID). È quella lanciata da Stork, un progetto
finanziato dal Programma europeo di Sostegno alle Politiche Ict
(Ict-Psp) del Programma Quadro Competitività e Innovazione (Cip)
che, già da oggi, rende disponibili sei iniziative-pilota ad essa
collegate: Autenticazione transfrontaliera per servizi elettronici,
Chat più sicura, Mobilità degli studenti, Trasmissioni
elettroniche transfrontaliere, Cambio di residenza, Integrazione
col portale dei servizi della Commissione Europea.
La piattaforma Stork (dal nome del progetto) consente ai cittadini
di usare il proprio identificativo elettronico nazionale in diversi
stati europei. Le sei attività sperimentali, ora avviate
ufficialmente, saranno gradualmente migliorate e ne sarà
verificata l’integrazione con i servizi dei portali attivi nella
piattaforma di interoperabilità di Stork.
Alla Pubblica amministrazione italiana (ma anche alle aziende
private) Stork offre la possibilità di fornire servizi elettronici
a cittadini stranieri in modo certo e sicuro, senza bisogno di
re-identificarli e creare per loro appositi username e password. In
questo modo si allarga la platea dei potenziali utenti e clienti
dei servizi di rete e si evitano i furti di identità e le truffe
elettroniche. Per i cittadini italiani, Stork offre la possibilità
di usare il proprio identificativo elettronico – sia esso la
Carta d’Identità Elettronica (Cie) o una Carta Nazionale o
Regionale dei Servizi (Cns o Crs) – per usufruire in modo sicuro
di servizi elettronici offerti da altri paesi dell’Unione Europea
(ad esempio, per la trasmissione di documenti necessari
all’acquisto di un immobile o per la richiesta di pensione).
“Questi casi di studio sperimentali dimostreranno ai cittadini ed
alle pubbliche amministrazioni che l’interoperabilità delle
identità elettroniche nei servizi di eGovernment è possibile –
spiega Antonio Lioy del Politecnico di Torino, uno dei co-chairman
di Stork -. Rispetto ad un normale servizio erogato via rete, i
casi applicativi evidenzieranno come valore aggiunto per i
cittadini la possibilità di usare la propria identità elettronica
nazionale in un ambiente protetto, sicuro e rispettoso della
privacy”. Inoltre aggiunge: “Questa piattaforma di eID
consentirà di risparmiare soldi pubblici, ridurre i tempi di
erogazione dei servizi sia per gli enti pubblici sia per i
cittadini, ridurre il rischio di abusi o frodi e creare un gran
numero di opportunità per tutti. È un altro passo avanti verso un
mercato europeo senza frontiere”.
Ecco cosa sono e come funzionano, nel dettaglio, i sei casi
pilota.
Il servizio di “Autenticazione transfrontaliera per
servizi elettronici” ha lo scopo di consentire
l’accesso ai servizi pubblici on-line di uno Stato Membro anche
ai cittadini residenti in altri Stati Membri. I cittadini potranno
usare le proprie credenziali elettroniche nazionali per accedere a
questi servizi.
La “Chat sicura”, invece, fornisce a bambini e
ragazzi un sistema di char via Internet con maggiore sicurezza
rispetto ai sistemi esistenti. Gli insegnanti di varie nazioni
creeranno compiti e chat-room sicure e divise per età per i propri
studenti per fare istruzione via Internet (e-learning)
transfrontaliera. Gli studenti saranno incoraggiati a lavorare con
i loro coetanei in altre nazioni per creare materiale educativo
relativo alla consapevolezza dei problemi di sicurezza su
Internet.
Il servizio di “Mobilità degli studenti”
consente agli studenti di ottenere l’accesso ai servizi
amministrativi on-line offerti da varie università usando le
proprie credenziali nazionali (es. carte d’identità
elettroniche, certificati digitali) per servizi di registrazione
(es. al programma Erasmus), di autenticazione e di accesso ad altri
servizi accademici. Inoltre, questo caso-pilota è un elemento
abilitante fondamentale per i futuri scambi di informazioni
relative al Sistema Europeo di Trasferimento dei Crediti (ECTS) tra
università di diverse nazioni europee.
Il caso-pilota sulle "Trasmissioni elettroniche
transfrontaliere" mira a rendere i portali nazionali
per lo scambio elettronico di informazioni (eDelivery) accessibili
anche a cittadini stranieri tramite l’uso del proprio eID.
Inoltre, mira a creare un piattaforma base che consenta alle
pubbliche amministrazioni di inviare documenti ai cittadini
stranieri direttamente attraverso il portale di eDelivery dello
stato di appartenenza del cittadino.
Per il cambio di residenza si è sviluppata una piattaforma
transnazionale per il cambio di residenza che consente a cittadini
stranieri, tramite l’uso delle proprie credenziali elettroniche,
di informare del proprio cambio di indirizzo tutte le parti
interessate, senza modificare i processi attualmente usati in ogni
Stato Membro. Questo è possibile grazie all’uso della
piattaforma di interoperabilità di STORK, che permette di
identificare e autenticare i cittadini tramite i loro eID, ed alla
definizione di due modalità di uso del servizio (lettura ed
aggiornamento dell’indirizzo di residenza).
Infine i servizi della Commissione Europea. Il servizio di
"Autenticazione della Commissione
Europea" (Ecas) fornisce l’accesso ad una
moltitudine di applicazioni della Commissione. Adattando Ecas alla
piattaforma Stork, gli eID nazionali ne sono diventati parte
integrante. Lo sviluppo tecnico è stato da poco completato ed ora
i servizi disponibili saranno gradualmente aumentati aggiungendo
svariati servizi della Commissione Europea.