IL PROGETTO

Via alla Quantum Alliance: parte da Bologna la nuova sfida nazionale



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In campo l’ateneo del capoluogo emiliano, Cineca, Cmcc, Crn, Inaf, Infn e Ingv. Si punta a mettere a sistema le competenze sul fronte della ricerca, fondamentali per lo sviluppo di applicazioni scientifiche e industriali. Il coordinamento ad Alma Mater. G7 Scienza e Tecnologia: “Serve più cooperazione”. Intanto il super pc Leonardo si prepara all’upgrade

Pubblicato il 12 lug 2024



quantum tech

Nasce la Bologna Quantum Alliance, un’intesa che riunisce Università di Bologna, Cineca, Cmcc, Cnr, Inaf, Infn e Ingv e intende porsi come nuovo punto di riferimento europeo per le scienze e le tecnologie quantistiche.

Siglato alla vigilia del G7 Scienza e Tecnologia, ospitato al Tecnopolo di Bologna, l’accordo mette a sistema le tante competenze distribuite sul territorio nazionale legate a temi d’avanguardia della scienza quantistica, dalla ricerca fondamentale alle applicazioni scientifiche e industriali.

Bologna Quantum Alliance, ecosistema di innovazione

Sotto il coordinamento dell’Alma Mater, la Bologna Quantum Alliance potrà dare un forte impulso coordinato allo sviluppo dell’intera filiera quantistica, promovendo ambiti strategici come quello dei computer quantistici, delle comunicazioni quantistiche sicure e della sensoristica quantistica di precisione. Si tratta, si legge in una nota, di un nuovo fondamentale tassello che va ad arricchire l’ecosistema dell’innovazione bolognese e dell’Emilia-Romagna.

Temi centrali per lo sviluppo tecnologico e sociale come quelli dei big data, del supercalcolo e dell’intelligenza artificiale potranno così fondersi insieme alle enormi potenzialità delle scienze quantistiche, con applicazioni possibili in molteplici campi tra cui la salute, la climatologia, le scienze della terra e l’innovazione industriale.

Trasferimento tecnologico verso le aziende

Con la Bologna Quantum Alliance nasceranno progetti congiunti, attività comuni per favorire l’innovazione sul fronte della ricerca fondamentale e applicata e collaborazioni con le aziende, anche mirate al trasferimento tecnologico.

Sarà coperto anche il campo, altrettanto centrale, della formazione: saranno messi a punto percorsi di formazione sulle scienze quantistiche per studentesse e studenti, per la qualificazione di ricercatrici e ricercatori e per l’aggiornamento delle figure professionali. Ci saranno, inoltre, attività di comunicazione e di divulgazione sul mondo delle tecnologie quantistiche a livello locale e nazionale.

Le ambizioni europee

A partire dalle numerose iniziative su queste tematiche già avviate dai partner fondatori, la Bologna Quantum Alliance punterà ad ampliare ulteriormente il suo raggio d’azione, coinvolgendo altre realtà presenti in Emilia-Romagna, in Italia e in altri paesi europei. L’orizzonte è infatti quello tracciato dalla “European declaration on quantum technologies”, con l’obiettivo di contribuire a rendere l’Europa una regione leader a livello globale nell’ambito delle scienze e tecnologie quantistiche.

I partner dell’iniziativa sono, nel dettaglio: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Consorzio Interuniversitario Cineca, Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc), Consiglio nazionale delle ricerche (Car), Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

G7 Scienza e Tecnologia: più cooperazione su AI e quantum

Nella dichiarazione finale del G7 Scienza e Tecnlogia, i grandi della Terra hanno posto l’accento sul rafforzamento della “cooperazione nella ricerca avanzata sull’Ia, sulla quantistica e su altre tecnologie” emergenti dovrebbe “consentire progressi più rapidi, una maggiore efficienza, risultati migliori per la società e maggiori opportunità per una loro commercializzazione”. Viene specificato nel documento, inoltre, che “le strategie nazionali in materia di Ia e quantistica sono fondamentali per tutti i membri del G7” per “migliorare le loro capacità tecnologiche e rafforzare la cooperazione internazionale”.

È in questo quadro che i ministri accolgono con favore “l’organizzazione, da parte della presidenza italiana, di un workshop del G7 sulle tecnologie quantistiche organizzato dal G7 Science and Technology track insieme al G7 Industry, Tech and Digital track“. Del resto, continua la dichiarazione finale del G7, “i progressi nel campo dell’Ia, della quantistica e delle altre tecnologie emergenti sono resi possibili anche dallo sviluppo delle tecnologie” relative ai semiconduttori. Quindi, aggiungono i ministri, “accogliamo con favore l’istituzione di un gruppo di contatto sui semiconduttori dedicato a facilitare lo scambio di informazioni e la condivisione di best practices tra i vari membri.

Leonardo pronto all’upgrade

Intanto il Tecnopolo di Bologna si prepara ad accogliere l’erede di Leonardo. Che sarà 10 volte più potente. A confermarlo è il presidente del Cineca, Francesco Ubertini, durante la visita al supercomputer in occasione del G7 Scienza e Tecnologia.

“Stiamo lavorando alla crescita dell’infrastruttura- ha spiegato Ubertini- a brevissimo verrà l’upgrade di Leonardo che si chiamerà Lisa in onore di Monna Lisa”.

E’ stata già attrezzata una stanza, chiamata “Quantuum Hall”, dove verranno installati ben due computer quantistici. Saranno macchine che “avranno le stesse finalità- ha detto Ubertini- faranno parte dell’infrastruttura e supporteranno applicazione”. Pronta poi anche una terza stanza per ospitare “la macchina di nuova generazione alla quale stiamo già lavorando”.

Un supercomputer, che appunto, “moltiplichi Leonardo per dieci- ha puntualizzato il presidente del Cineca- o meglio, che moltiplichi Leonardo per dieci per le applicazioni di intelligenza artificiale”. Sarà cioè una macchina “molto rivolta alle applicazioni di Ia e con 10 volte la potenza di Leonardo”, che già oggi ha una potenza di calcolo di 250 milioni di miliardi di operazioni al secondo. Significa che un’ora di lavoro di equivale a 920 anni di lavoro su un portatile. Secondo la tabella di marcia del Cineca, l’upgrade Lisa e i computer quantistici entreranno in funzione tra le fine di quest’anno e l’inizio dell’anno prossimo, mentre “tra luglio e agosto l’Europa aprirà la call rivolta agli Stati membri per le macchine di nuova generazione”.

Tecnopolo di Bologna è quindi già pronto ad accogliere il prossimo supercomputer, in anticipo di due anni rispetto alla previsione iniziale del 2028, quando Leonardo finirà il suo ciclo di vita. Secondo gli esperti, ha sottolineato Ubertini, “la nuova generazione potrebbe essere una tecnologia mista, ibrida, dove alcune componenti quantistiche sono utilizzate nei supercalcolatori tradizionali per accelerarli” ancora di più.

Questo scatto in avanti deriva dal fatto che “in questo momento c’è una spinta davvero incredibile su queste tecnologie, per l’impatto che hanno sull’industria e sulla società in generale, ma anche per le grandi sfide che l’umanità deve affrontare. E noi cerchiamo di mantenere il passo”. Tutto questo, ha aggiunto, “non è fine a se stesso. Serve perché abilita la comunità scientifica e le imprese a fare di più e a fare meglio, a migliorare i loro prodotti e a migliorare i processi. E abilita anche la modernizzazione del settore pubblico. Questa è un’infrastruttura aperta e pubblica, sono tecnologie a disposizione del nostro Paese e dell’Europa. E’ quello il vero fine”.

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