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Via allo sportello digitale europeo: meno burocrazia e più servizi online

Il Consiglio Ue ha approvato il regolamento che istituisce “La tua Europa”, una piattaforma attraverso cui cittadini e imprese potranno richiedere informazioni e disbrigare pratiche. Numerosi i servizi disponibili che contribuiranno anche a ridurre gli oneri amministrativi

Pubblicato il 27 Set 2018

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La tua Europa”: questo il nome dello sportello digitale unico istituito oggi dal regolamento adottato dal Consiglio Ue a seguito dell’accordo raggiunto con il Parlamento europeo lo scorso giugno. A disposizione di cittadini e imprese lo sportello consentirà l’accesso online a informazioni e procedure, nonché servizi di assistenza e di risoluzione dei problemi. L’interfaccia – si legge in una nota del Consiglio – sarà di facile uso e disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Ue. Il nuovo sportello integrerà una serie di reti e servizi istituiti a livello nazionale e dell’Ue per fornire sostegno alle attività transfrontaliere.

Alcune procedure amministrative fondamentali saranno disponibili online a vantaggio di utenti sia nazionali che transfrontalieri. Tali procedure – si legge sempre nella nota del Consiglio – riguardano situazioni pertinenti per svolgere un’attività imprenditoriale, lavorare, studiare o spostarsi da un luogo a un altro. Dalla residenza alla domanda di borsa di studio, dai prestiti per studenti al riconoscimento di titoli accademici, dalla tessera sanitaria europea all’immatricolazione di un veicolo, dalle prestazioni pensionistiche all’iscrizione nei regimi assicurativi: è lunga la lista dei servizi disponibili attraverso lo sportello digitale che contribuirà anche a ridurre gli oneri amministrativi. In linea generale – spiega ancora il Consiglio – si applicherà il “principio una tantum“, vale a dire che i cittadini e le imprese dovranno fornire solo una volta le informazioni alle amministrazioni pubbliche. E il funzionamento dello sportello sarà supportato da strumenti tecnici messi a punto dalla Commissione in collaborazione con le amministrazioni nazionali.

Per l’entrata in vigore bisognerà però attendere la firma del regolamento da parte di Consiglio e Parlamento Ue nonché la pubblicazione in Gazzetta ufficiale Ue. Al fine di garantire alle amministrazioni nazionali, regionali e locali più tempo per adattarsi – puntualizza il Consiglio – la data obiettivo per la messa in rete di tutte le informazioni e procedure pertinenti sarà due, quattro o cinque anni dopo l’entrata in vigore, a seconda della materia.

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