LA GUIDA OPERATIVA

Videosorveglianza per città e territori, come progettarla?

Dalla risk analisys alla progettazione fino alla vigilanza. Anci e Anie indicano strategie e azioni per mettere a sistema la potenzialità delle tecnologie, con regole precise, in particolare per quanto riguarda cybersecurity e privacy, così da offrire un riferimento per strutturare e pianificare capitolati uniformi ai processi

Pubblicato il 13 Lug 2023

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Protezione del territorio, dei dati e delle persone per prevenire e contrastare fenomeni illeciti coniugando cybersicurezza e rispetto della privacy. È questo l’obiettivo principale della “Guida videosorveglianza del territorio e degli ambienti pubblici”, frutto della collaborazione tra Anie e Anci. Le tecnologie di videosorveglianza sono parte integrante della smart city, ma implicano la certificazione di nuove competenze, una nuova cultura della sicurezza e un approccio di sistema.

La guida, articolata in sette capitoli e disponibile alla consultazione sul sito di Anie, nasce a valle del protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso ottobre tra Anci e Anie e si configura come uno strumento utile per codificare il know-how di settore, valorizzare le diverse professionalità che lo compongono e attivare un flusso di competenza e di conoscenza condiviso. Si va così a collegare tutta la filiera, dalla risk analisys alla progettazione sino all’intervento della vigilanza, per mettere a sistema la potenzialità delle tecnologie, con regole precise, in particolare per quanto riguarda cybersecurity e privacy, e offrire un riferimento per strutturare e pianificare capitolati uniformi ai processi.

La videosorveglianza nei Comuni italiani

La guida è stata presentata nel corso del webinar “Nuovi paradigmi, fra integrazione tecnologica e convergenza con il fattore umano”, organizzato in collaborazione tra l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), Anie Sicurezza, Associazione italiana sicurezza ed automazione edifici, e Assiv, Associazione italiana vigilanza e servizi fiduciari, federate ad Anie, Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche aderente a Confindustria.

A presentare la Guida per conto di Anci è stato il vicepresidente con delega a Sicurezza e legalità, Ciro Buonajuto, affiancato dal responsabile dell’Area Sicurezza e legalità dell’Associazione Antonio Ragonesi.

Si tratta di un’iniziativa – sottolinea Anci – di grande importanza per i 7.901 comuni italiani, che negli anni hanno visto crescere del 120% la presenza di impianti di videosorveglianza passando da 66 impianti ogni 100 mila abitanti del 2014 a 145 del 2022 (Fonte dati: Rapporto Nazionale sull’attività della Polizia Locale 2022). Il trend spinge anche il fatturato aggregato del comparto Sicurezza e Automazione edifici che, per quanto riguarda la videosorveglianza, nel 2022 è cresciuto del 16,1% rispetto al 2021 (Fonte dati: Anie Sicurezza).

Verso la città safe, secure and smart 

La potenzialità delle tecnologie (hardware e software) nel settore della sicurezza è ormai elevatissima, ma il grande rischio è quello di non riuscire a mettere tutta questa potenzialità al servizio delle città, consentendo un elevato livello di sicurezza in termini di protezione del patrimonio, dei dati e delle persone, si legge nella guida, che è strutturata come percorso a tappe: Ambiti di applicazione – Progettazione – Tecnologie – Installazione – Gestione – Vigilanza privata – Beyond security.

Per far sì che la tecnologia per la sicurezza si traduca realmente in utilità sociale è necessario affrontare diversi punti di attenzione che possono essere risolti solo con un approccio sistemico in una logica di concertazione permanente, che veda da un lato le competenze in termini di tecnologia applicata per garantire il supporto alle decisioni e l’intervento dell’uomo, dall’altro la condivisione di regole, modalità di lavoro e procedure definite in un quadro normativo aggiornato, e non ultimo la conoscenza specifica delle necessità  e delle possibili nevralgie che gli utilizzatori finali – in questo caso le Amministrazioni locali – hanno nel garantire la sicurezza ai propri cittadini.

Tecnologie e competenze in una visione di sistema 

Secondo la guida, alcuni aspetti di dettaglio da affrontare da un punto di vista delle tecnologie e della relativa applicazione sono: Definizione formale dei professionisti della sicurezza (competenze certificate) e best practice – Realizzazione di sistemi e sottosistemi seguendo un’architettura ed una visione strategica globale – Mappatura (numerica, geografica e funzionale) e controllo dei sensori in campo, già installati e futuri – Definire la tipologia di collegamento ed adeguatezza allo scopo, dei vari sistemi e la concentrazione dei segnali generati (control room) – Implementazione di sistemi predisposti per “parlare” tra loro e con una centrale condivisa (interoperabilità) – Definire come viene letta e da chi la mole dei dati messi a disposizione da tutti i sensori e sistemi a campo e come vengono trasformate in informazioni interpretabili in una matrice di confronto che consenta di correlare azioni e procedure di intervento predeterminate – Definire le modalità di realizzazione dell’architettura relativa alle procedure che poi innescano l’interpretazione di una informazione (allarme), la presa incarico, la definizione delle azioni correlate e l’intervento per anticipare, mitigare e risolvere il rischio/allarme.

La cultura della sicurezza

Lo strumento realizzato sotto l’egida del protocollo di collaborazione tra Anie e Anci si pone come obiettivo quello di “supportare” le decisioni dell’Amministratore in tema di scelte tecnologiche, contribuendo a costruire un percorso virtuoso (evidenziato anche dalle varie sezioni della Guida stessa), che riprende alcuni approcci fondamentali.

In particolare, è necessario creare una cultura della sicurezza, che investa l’ambito sia dell’offerta che della domanda (sia privata che pubblica) e che non può prescindere dall’approfondimento della disciplina della risk analysis. Inoltre, ci deve essere un flusso di competenza e di conoscenza codificato, che unisca tutta la filiera (dalla progettazione all’intervento della vigilanza, integrato e supportato dalle tecnologie). Occorre mettere a sistema la potenzialità delle tecnologie con regole precise (es: cybersecurity – privacy), individuare e rendere visibili le figure professionali, strutturare e pianificare capitolati uniformi ai processi e alle esigenze evidenziate.

Le esigenze di cybersecurity e privacy

Secondo Buonajuto, “La videosorveglianza rappresenta uno degli strumenti più utili per salvaguardare il patrimonio, creare un deterrente alla criminalità, monitorare flussi e viaggiatori anche a scopo statistico. La presenza di così tanti occhi elettronici impone, però, una serie di interrogativi rispetto a temi in ordine alle cybersecurity e alla privacy. Questa guida frutto della collaborazione tra Anci e Anie va nella giusta direzione e riunisce in un solo testo i tanti aspetti legati alla sicurezza urbana ma anche alla protezione dei dati personali per sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia”.

Per il presidente Anie Sicurezza, Giulio Iucci: “Le tecnologie rappresentate da Federazione Anie e, nello specifico, da Anie Sicurezza sono abilitanti per garantire lo sviluppo delle quattro “S” che definiscono una città smart: sicurezza, salute, servizi e sostenibilità. La collaborazione con Anci rappresenta uno dei punti fondamentali nel nostro programma di attività. Partire dalle competenze per creare sinergie di comparto e di filiera contribuisce sicuramente ad innalzare il livello di qualità della vita nei nostri centri urbani. Mi auguro che questo sia il primo step di un lungo e proficuo percorso”.

Per il Presidente Assiv, Maria Cristina Urbano: “La questione della sicurezza urbana riveste un ruolo fondamentale nell’ambito delle politiche pubbliche locali. Il tema ha assunto, nel corso del tempo, una rilevanza sempre maggiore per i cittadini, per cui rientra oggi tra le priorità relative al governo della città. La collaborazione tra Anci ed Anie permette ad Assiv di porre al servizio dei comuni le proprie competenze per tracciare percorsi di integrazione fra tecnologie e uomini e tra pubblico e privato per un unico fine comune, la sicurezza del cittadino”.

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