Viola: “Agenda digitale, ora l’Italia deve fare”

L’ambasciatore Ue per l’Agenda digitale ammonisce: “I numeri dell’Italia non sono buoni. Non bisogna perdere il treno dei fondi europei. Importante l’occasione del semestre di presidenza Ue”

Pubblicato il 03 Ott 2013

Dal momento del dire al momento del fare. Roberto Viola, ambasciatore Ue per l’Agenda digitale ammonisce il governo italiano in vista del prossimo vertice europeo che sarà interamente dedicato all’Agenda digitale. “L’Italia si presenterà al vertice con un esecutivo stabile e la voglia di essere protagonista – ha sottolineato Viola in videoconferenza durante la convention di Between “DigitalxItalia” in corso a Capri -. Nel discorso di Letta è stata fatta menzione del vertice e della voglia dell’Italia di fare dell’Agenda digitale il cardine del vertice. A fronte di un momento positivo creato prima da Monti e Passera e ora da Letta bisogna passare alla fase esecutiva perché i numeri italiani non sono buoni”.

Viola sottolinea che nel misurare il livello della domanda di internet e digitale da parte di imprese, soprattutto pmi, e PA “l’Italia si piazza agli ultimi posti”. Un risultato che Viola ritiene “soprendente”: “Se si guarda al peso dell’Ict sul pil nazionale si scopre che le aziende del comparto hanno un peso maggiore rispetto a Francia e Germania. Solo il Regno Unito fa meglio di noi. Dunque l’Ict è già un settore trainante dell’economia italiana. E il nostro Paese è di fatto ‘condannato’ a investire in Ict”.

Viola evidenzia l’importanza del semestre italiano di presidenza Ue: “Si giocherà la transizione da questo ciclo istituzionale al nuovo e il contributo italiano sarà importantissimo. Per questa ragione è il momento del fare, di passare alla fase esecutiva”. Bisogna spingere sul fronte del servizi ma anche delle reti e “bisogna garantire la stabilità delle regole”.

L’Italia dovrà anche saper sfruttare i fondi Ue: “La situazione non è molto migliorata rispetto al passato. L’idea di centralizzare la valutazione e l’esercizio sulla spesa è interessante ma siamo agli sgoccioli di questo periodo di programmazione e se ne sta aprendo uno nuovo. E l’Italia non può permettersi di non cavalcare l’Ict”.

Riguardo al ruolo dell’Europa Viola sottolinea che “più che pensare a rafforare le regole bisogna che ci sia una risposta iniziale da parte dell’Europa, la capacità di fare dei dati una grande risorsa. L’Europa è al primo posto al al mondo per capacità di generare welfare, ma ciò necessità una generazione continua di valore e l’ict e Internet aiutano”. Ma bisognerà spingere sulla banda larga: “Senza le reti non andremo molto avanti. Non potremo sfruttare il potenziale del cloud.

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