Minimizzare l’impatto delle tecnologie sul mercato del lavoro per gestire la fase di disoccupazione che, comunque, sarebbe transitoria. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso del suo intervento presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, evidenziando che la “disoccupazione tecnologica potrebbe essere solo una fase di adattamento temporaneo”.
“I responsabili politici, tuttavia, non possono ignorare i costi di questa transizione”, ha osservato per poi aggiungere che ci si dovrebbe adoperare “per ridurre al minimo le difficoltà per le persone maggiormente colpite”.
In questo senso è cruciale investire in istruzione di qualità “comprendere l’importanza di investire in cultura e conoscenza, non solo durante le nostre carriere scolastiche, ma anche attraverso tutta la nostra vita lavorativa e oltre, è la sfida cruciale per l’economia globale”, ha spiegato.
Visco ha poi focalizzato l’attenzione sul ruolo dei dati. “Le nuove tecnologie stanno portando a una crescente impronta digitale di consumatori e imprenditori – ha ricordato – Questi dati vengono spesso utilizzati come input per algoritmi che profilano i clienti e possono tracciare previsioni comportamentali. La profilazione consente la personalizzazione dei servizi, ma può anche portare a discriminazioni sleali”.
“É necessario migliorare l’educazione finanziaria, nonché la familiarità con gli strumenti digitali, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’utilizzo dei servizi finanziari digitali e aiutare a proteggere i clienti dai crimini digitali, come truffe di phishing, pirateria informatica e furto di dati”, ha aggiunto il governatore sottolineando che “un’istruzione adeguata contribuirebbe anche a limitare il divario digitale, ovvero la mancanza di opportunità a disposizione delle persone senza accesso a Internet. L’accesso alle opportunità dipenderà non solo dall’avere gli strumenti di informazione e comunicazione, ma anche dalle competenze necessarie per utilizzarle”.