“Le imprese devono investire nelle tecnologie, essere in grado di offrire cose nuove. Quelle che durante la crisi hanno migliorato la loro posizione competitiva devono cambiare, se no il Paese non lo fanno crescere più”. Lo ha detto Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, intervenendo alla Farnesina al convegno internazionale di Villa Mondragone.
Il paese, sottolinea il governatore, “ha le capacità di innovare, progredire, creare”, ma deve anche vincere una serie di resistenze al cambiamento “che sono di noi cittadini – afferma – delle istituzioni, delle pubbliche amministrazioni, delle parti sociali”.
Il futuro offre diverse possibilità per la creazione di nuovi posti di lavoro, prosegue il governatore della Banca d’Italia: “dobbiamo modernizzare le città – spiega – c’è il tema dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio culturale: tante possibilità di occupazione che si accompagnano a quelle da generare con la conoscenza”.
E la rivoluzione digitale in questo scenario ha due facce: da una parte è una grande opportunità, ma dall’altra è anche una difficoltà, in una “fase molto complessa perché il cambiamento è veloce”. Ma gli scenari tracciati dagli economisti che devono di fronte al paese lunghi scenari di stagnazione sono, secondo Visco, “pessimisti”.