“Poter diagnosticare, monitorare e comunicare con i pazienti in remoto consente ampi risparmi sia per gli operatori sanitari sia per le istituzioni”. Un commento, questo degli analisti, che si riallaccia alla recente indagine condotta dalla società di ricerca Visiongain, secondo la quale il mercato della salute mobile, dunque di quelle pratiche mediche e di servizi che passano da tablet e smartphone – si spazia dalla raccolta di dati clinici alla fornitura di informazioni sanitarie a medici e ricercatori, dal monitoraggio delle funzioni vitali all’assistenza diretta tramite la telemedicina – toccherà quest’anno un valore mondiale di 6,7 miliardi di dollari. Senza dimenticare il ritorno che, in termini di business, avranno le aziende tecnologiche: stando a uno studio condotto da Accenture, infatti, i finanziamenti per le startup coinvolte nel settore della salute digitale sono in aumento e si attesteranno a 3,5 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, per raggiungere i 6,5 miliardi nel 2017.
È fuori discussione che l’ambito e-health stia già attirando l’interesse di grandi realtà tecnologiche. Basta pensare ad Apple e al suo servizio Healtkit, che consente di raccogliere i parametri vitali della persona derivati da altre app oppure dagli stessi sensori dell’iPhone o dell’iWatch, ovvero il primo “wearable” – in questo caso si parla di tecnologia indossabile – lanciato dalla società cofondata da Steve Jobs. E ancora, l’ambito della salute mobile solletica l’interesse di Google, il cui raggio d’azione spazia dagli occhiali utilizzati in sala operatoria alla digitalizzazione delle cartelle cliniche, dalle lenti a contatto “smart” in grado di monitorare la glicemia nei diabetici al progetto di mappare il corpo umano.
Spostandosi dalla parte dei fruitori, i ricercatori di Visiongain spiegano che la disponibilità di smartphone a costi ridotti permette un ampio accesso ai negozi virtuali dove oggi si contano quasi un milione di applicazioni, gratuite oppure a pagamento, dedicate al fitness e alla salute. In questo senso anche il nostro paese non sta certo a guardare: a partire da oggi, infatti, gli italiani possono scaricare la prima app per il monitoraggio della pressione arteriosa. Lanciata dalla Siia (Società italiana dell’ipertensione arteriosa) nel corso del suo trentunesimo congresso nazionale a Bologna, questa applicazione rappresenta un vero e proprio strumento di lavoro per medici e di supporto per pazienti che, inserendo i propri valori pressori, possono visualizzare in tempo reale i trend e tenere un diario digitale da mostrare al medico a ogni controllo. E ancora, risalendo lo stivale, in Trentino i medici e gli operatori sanitari potranno ricevere su tablet o smartphone gli esiti degli esami cardiologici richiesti ai loro pazienti grazie ad un nuovo strumento che l’azienda Medicaltech, insediata nel polo tecnologico di Rovereto, sta sviluppando. A differenza degli apparecchi già in uso questo è un dispositivo portatile polivalente, un sistema diagnostico multifunzione integrato capace di operare in mobilità e di monitorare il comportamento del cuore, di elaborare i dati clinici e di trasmetterli ad una centrale di telemedicina per renderli direttamente fruibili a medici e specialisti.