Conto alla rovescia per due importanti chiarimenti sullo status di Vivendi in Italia: domani l’Agcom deciderà sul nuovo piano messo a punto dalla società per ottemperare alla delibera dello scorso aprile e che dovrebbe preludere alla sterilizzazione del 20% dei diritti di voto in Mediaset. Vicina anche la notifica al governo l”‘influenza” su Tim, di cui la media company francese detiene il 23,9%, nell’ambito del procedimento avviato dall’apposito Comitato che sta studiando l’applicabilità della golden power su alcune controllate dirette di Tim, a partire da Sparkle.
Secondo fonti finanziarie, la notifica – nella quale il gruppo francese non parlerebbe ovviamente di controllo diretto – potrebbe evitare l’inasprimento del confronto con il governo e anche procedimenti che potrebbero portare a multe o sanzioni.
Anche se i termini per la notifica sulla partecipazione in Tim tecnicamente sono scaduti, ottemperare all’obbligo da parte francese sarebbe una sorta di ramoscello d’ulivo nei confronti del comitato sui poteri speciali, e in più potrebbe significare evitare una multa milionaria. Intanto fra poche ore si dovrebbe conoscere il verdetto dell’Agcom che, secondo le indiscrezioni della vigilia del Consiglio, vedrebbe la bilancia pendere a favore della creazione di un blind trust di diritto italiano per sterilizzare il 20% dei diritti di voto di Vivendi, oggi in Mediaset al 29,9%. Anche in caso di giudizio positivo, l’Autorità di via Isonzo continuerà a monitorare l’esecuzione del piano e l’ottemperanza alla delibera della stessa Agcom che, lo scorso aprile, ha dato a Vivendi un anno di tempo per scendere nel capitale di Mediaset o di Tim (in quest’ultima i francesi sono al 23,9%): la presenza contemporanea con queste quote viola l’articolo 43 comma 11 del Tusmar, testo unico per i media e l’audiovisivo.
Entrambe le questioni potrebbero avere tempi lunghi. E la Borsa, infatti, attende: i titoli Mediaset e Tim sono piatti in Piazza Affari, Vivendi a Parigi si mantiene vicina ai massimi degli ultimi due anni.
Sulla vicenda Vivendi-Telecom è intervenuto l’ex premier Enrico Letta che non vede similitudini con la vicenda Fincantieri.”Credo ci sia un problema di strategicità della rete – ha detto ad Agorà – Mi sembra che il Governo stia facendo un lavoro di ricognizione per capire, però se abbiamo criticato Macron su quello che ha fatto in Francia, noi non possiamo criticarlo e fare lo stesso in Italia” aggiungendo che il caso “non va trattato nello stesso modo”.