IL CASO

Vivendi investe in Ubisoft e Gameloft (loro malgrado)

Il colosso francese acquista 160 milioni in azioni delle due società francesi dei videogame. Che però si affrettano a chiarire: “Investimento non sollecitato, vogliamo restare indipendenti”

Pubblicato il 15 Ott 2015

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Ubisoft e Gameloft ribadiscono l’intenzione di rimanere società indipendenti: dopo la nota con cui il colosso francese dei media Vivendi annunciava di aver acquisito delle quote nei due editori di videogame, Ubisoft e Gameloft hanno diffuso due comunicati quasi identici per sottolineare di aver preso atto “dell’iniziativa non sollecitata” di Vivendi per ribadire “l’intenzione di rimanere indipendenti”.

Vivendi aveva reso noto di aver comprato 7,36 milioni di azioni di Ubisoft per 140,3 milioni di euro e 5,24 milioni di azioni di Gameloft per 19,7 milioni di euro, una transazione per la quale ha usato contanti che aveva a disposizione.

Ubisoft e Gameloft hanno subito preso le distanze. Gameloft in particolare ha messo in chiaro che l’autonomia le ha consentito di diventare, dalla fondazione avvenuta 16 anni fa, il leader mondiale dei giochi per dispositivi di telefonia mobile e da quest’anno “unoperatore significativo e in rapida crescita nel mobile advertising”. Ubisoft ha invece fatto presente come l’approccio strategico perseguito dalla nascita 30 anni fa le abbia consentito di diventare “il terzo maggior sviluppatore al mondo di videogiochi”.

L’investimento di Vivendi non solo è sgradito alle due società dei videogame, ma è apparso sorprendente da parte dello stesso colosso dei media che, dopo essersi sbarazzato della statunitense Activision Blizzard (di cui ora ha solo una quota residua del 5,7%), vuole ora rientrare nel mondo dei videogiochi, ha sottolineato Les Echos. Una fonte vicina a Vivendi ha tuttavia indicato che oggi il contesto è cambiato e che l’acquisto di partecipazioni in Ubisoft e Gameloft è un investimento prettamente finanziario in un settore che Vivendi conosce bene e in due aziende che considera promettenti.

Negli ultimi anni Vivendi si è lanciata in una campagna di dismissioni ad ampio spettro che le ha consentito di liberarsi di numerosi asset, in particolare nel campo delle telecomunicazioni, e di incassare un’enorme liquidità (oltre 9 miliardi di euro) destinata ora dall’imprenditore bretone Vincent Bolloré ad investimenti relativamente piccoli ma significativi come nel caso della società francese di video streaming Dailymotion o della partecipazione in Telecom Italia, come ricorda oggi anche MF.

Ubisoft è uno dei maggiori produttori di videogiochi al mondo (molto popolare la sua saga Assassin’s Creed); Gameloft è più piccola ma ha ottenuto un successo significativo nel campo dei giochi per cellulari.

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