IL DOCUMENTO

Vivendi ribadisce al governo: “Nessun controllo di fatto su Tim”

Notificato a Palazzo Chigi la posizione della società francese sull’operatore Tlc come previsto dalla legge sulla golden power: “Solo coordinamento”

Pubblicato il 15 Set 2017

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Vivendi ha notificato a palazzo Chigi la propria posizione in Tim, il gruppo telefonico di cui la società francese detiene il 23,9%. E’ quanto apprende l’Adnkronos. Con la notifica la società intende ottemperare a quanto previsto dall’articolo 1 del decreto del 15 marzo 2012 (quella che attribuisce il golden power al governo) che regola gli investimenti stranieri nel campo della difesa e della sicurezza nazionale.

Nel decreto che conferisce poteri speciali per società ritenute strategiche per la sicurezza è contenuto l’obbligo di notifica al governo, che si riserva il potere di imporre specifiche condizioni nonchè di opporsi all’acquisto di una determinata società, “trasmettendo nel contempo le informazioni necessarie, comprensive di descrizione generale del progetto di acquisizione, dell’acquirente e del suo ambito di operativita’, per le valutazioni” del caso”.

Il potere di imporre condizioni “è esercitato entro quindici giorni dalla data della notifica”, precisa il decreto. La notifica da parte di Vivendi, che non ammetterebbe il “controllo di fatto” sulla società nonostante la pronuncia della Consob in questo senso ma solo la direzione e coordinamento, dovrebbe quindi dare inizio alla procedura di quindici giorni prevista dal decreto sui poteri speciali. Il che potrebbe far slittare di qualche giorno l’eventuale pronuncia del comitato sul golden power la cui riunione dovrebbe svolgersi il 25 settembre.

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