LE INIZIATIVE

Vodafone in campo contro la violenza sulle donne

La compagnia ha attuato una policy per le dipendenti vittime di abuso e violenza domestica in 25 Paesi, Italia compresa: previsti 10 giorni di permesso retribuito. La Fondazione Vodafone sostiene le case-rifugio

Pubblicato il 25 Nov 2019

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Fondazione Vodafone in campo per combattere la violenza sulle donne. Due le iniziative cardine.

La Tillanzia che, grazie al sostegno di Fondazione Vodafone, tra il 2017 e il 2018 ha aperto una struttura di accoglienza che può ospitare fino a 40 donne sole o mamme con bambini. Le ospiti sono in condizioni di precarietà socio-economica, senza casa o vittime di abusi. Il nome prende spunto da “La Tillanzia”, la pianta resistente originaria del Sud America che pur non avendo bisogno di cure, regala fiori profumati e purifica l’aria dell’ambiente in cui vive.

Quest’anno, invece, a marzo, la Fondazione ha sostenuto con un importante finanziamento l’associazione Cadmi – Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate. Il progetto sostiene le spese legate alla “casa rifugio”, luogo che accoglie le vittime di violenza domestica, principalmente donne migranti con figli e senza. Oltre ad attività legate all’accoglienza, elaborazione del trauma e reinserimento socio-culturale delle ospiti, il progetto prevede lo sviluppo di un tool online per la formazione di operatori che lavorano su questi temi.

L’impegno di Vodafone

Lo scorso anno Vodafone ha attuato una policy per i dipendenti vittime di abuso e violenza domestica in 25 Paesi del Gruppo, compresa l’Italia. Grazie a questa misura, in caso di abuso e violenza domestica, i dipendenti possono usufruire di 10 giorni di permesso retribuito, oltre al supporto psicologico di un medico competente, servizi di consulenza per affrontare tutti i momenti delicati che si possono presentare in queste situazioni – come un’eventuale denuncia alle forze dell’ordine -, e una serie di materiali informativi utili, come l’elenco di associazioni fidate alle quali rivolgersi.

Questi dieci giorni di permesso daranno la possibilità e il tempo di gestire al meglio situazioni di violenza e abuso domestico, ad esempio per chiedere aiuto e consulenza professionale, recarsi dalla polizia o in tribunale, organizzare un trasferimento, dare supporto ai propri figli.

L’impatto della violenza domestica sul mondo del lavoro

Vodafone ha commissionato a Kpmg uno studio che mostra gli impatti di questo fenomeno sul lavoro, in Italia e nel mondo.

Si stima che ogni anno, sui 9 paesi presi in esame, i mancati guadagni delle vittime di violenza domestica è pari a 13 miliardi di euro. Secondo il report circa 80 milioni di donne che lavorano nel mondo è stata vittima, negli ultimi 12 mesi, di abusi domestici; in Italia, sono circa 399,000 le donne lavoratrici vittima di violenza domestica o abusi negli ultimi 12 mesi.

Per quanto riguarda gli effetti negativi della violenza domestica sulla carriera delle vittime e sulle imprese, si rileva che circa un terzo delle donne intervistate per il report indica di aver sofferto di un calo di produttività e il 22% sostiene di aver interrotto l’attività lavorativa o di aver preso dei giorni di congedo in seguito alle violenze subite. Inoltre il report sottolinea come le vittime di violenza domestica in media prendano circa 10.1 giorni di congedo non pianificato.

Le assenze al lavoro delle vittime di abusi generano un impatto negativo sull’economia calcolato a 2.1 miliardi  di euro. In totale, circa 4 milioni di donne non hanno ricevuto una promozione – causando un mancato guadagno di circa 2,900 euro per ogni vittima. Il totale dei mancati guadagni si eleva a 13 miliardi di euro all’anno.

In Italia nell’ultimo anno, circa 40,000 donne che lavorano hanno preso dei giorni di congedo a causa della violenza domestica. Le aziende italiane hanno delle ricadute economiche come conseguenza del fenomeno che sono pari a 146 milioni.

 

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