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“Vogliamo i dati”: governi in pressing su Twitter

Aumentano del 52% le richieste di informazioni sugli account degli utenti. Dagli Usa la maggior parte delle domande. Dall’Italia 43 richieste in sei mesi

Pubblicato il 12 Ago 2015

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Crescono le richieste avanzate dai governi mondiali a Twitter per avere informazioni sugli utenti. Nei primi sei mesi del 2015 le domande ricevute dal social sono state 4.363. Rispetto al semestre precedente, la cifra segna un incremento del 52%, il più alto mai registrato da quando la compagnia ha iniziato a pubblicare il suo report sulla trasparenza, nel 2012.

Il nuovo rapporto dà conto anche delle richieste di rimozione su Periscope per violazione del copyright: 1.391 tra aprile e giugno.

Per le oltre 4mila richieste di informazioni ricevute da 62 governi, in prevalenza relative a indagini giudiziarie, Twitter ha risposto positivamente nel 58% dei casi. La maggior parte delle domande sono arrivate come di consueto dagli Usa: 2.486, esaudite nell’80% dei casi.

Al secondo posto il Giappone con 425 richieste, seguito dalla Turchia con 412, nessuna delle quali esaudita. L’Italia ha avanzato 43 domande di informazioni sugli account, ottenendo risposta nel 16% dei casi. Il report diffonde anche i dati sulle richieste di rimozione dei contenuti per ragioni di copyright, aumentate dell’11% nel semestre. Su Twitter sono state quasi 15mila, 2.400 su Vine e 1.391 su Periscope, la app lanciata alcuni mesi fa che consente di trasmettere video in diretta. Per queste ultime, la società ha risposto positivamente nel 71% dei casi.

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