Valore del portafoglio startup in aumento dell’86%, ricavi su del 49% e una perdita stabile sugli 1,2 milioni di euro. Sono questi i principali risultati economici con cui LVenture Group, venture capital specializzato in seed e microseed investments su imprese innovative hi-tech e digitali, ha chiuso il bilancio 2015.
Il dati del bilancio 2015 – L’esercizio, relativo al periodo gennaio-dicembre dello scorso anno, ha registrato una crescita dei ricavi da 0,6 a 0,9 milioni, legata soprattutto al buon andamento dei programmi di accelerazione, co-working, eventi e corsi di formazione digitale. Al 31 dicembre 2015 il portafoglio di LVenture Group comprende 33 startup, incrementato nell’esercizio 2015 di 8 nuovi investimenti e ridotto di 2 Write-off, per un valore complessivo del portafoglio di imprese 2.0 pari a 6,3 milioni, ossia 2,9 milioni in più rispetto allo stesso periodo 2014 (+86%).
L’Ebitda anno su anno è sceso di 200mila euro, attestandosi su un dato negativo per 1,1 milioni principalmente in seguito all’espansione dell’organico del Gruppo, “in linea – spiega la società – con le previsioni del Piano Industriale 2016-2019”. La perdita di LVenture Group è rimasta ferma a quota 1,2 milioni, mentre la Posizione Finanziaria Netta è scesa da 4 a 0,9 milioni, a seguito degli investimenti in startup e delle spese correnti dell’esercizio. “Questi dati confermano che andiamo nella giusta direzione per creare un grande valore per i nostri azionisti”, spiega Luigi Capello, amministratore delegato del venture capital.
La Società ha esposto inoltre per la prima volta un Indicatore Alternativo di Performance (IAP), che permette di rideterminare la valutazione del portafoglio secondo criteri aderenti a quelli utilizzati dalla industry del venture capital, pari a circa 8 milioni. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea di coprire le perdite di esercizio quanto ad euro 1,079 milioni, mediante l’utilizzo della “Riserva per sovrapprezzo azioni”.
“Focus sull’espansione internazionale” – “Per LVenture Group il 2015 è stato un anno di crescita nel quale ha notevolmente rafforzato la propria posizione tra i maggiori player del settore – aggiunge Capello – Ci siamo focalizzati sull’espansione internazionale, strada maestra per conseguire migliori opportunità di crescita e di valorizzazione per l’exit delle startup in portafoglio, creando importanti sinergie e ottenendo prestigiosi riconoscimenti: il nostro acceleratore LUISS ENLABS è recentemente entrato a far parte del Global Accelerator Network, il gotha degli acceleratori a livello mondiale, e stiamo chiudendo accordi sulle piazze più vivaci del mondo dell’innovazione per facilitare l’internazionalizzazione delle nostre startup”.
Le decisioni dell’Assemblea Straordinaria – Lo scorso 2 febbraio 2016 si è poi tenuta l’Assemblea Straordinaria di LVenture Group che ha deliberato di “approvare la proposta di aumento del capitale sociale per un importo massimo pari ad 4,99 milioni, comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo, in via scindibile e a pagamento, mediante emissione di azioni ordinarie, prive del valore nominale, in regime di dematerializzazione, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione e godimento regolare”. L’assemblea ha anche fissato al prossimo 31 dicembre il termine ultimo per dare esecuzione a tale aumento di capitale che, “ove non integralmente sottoscritto, si intenderà limitato all’importo risultante dalle sottoscrizioni effettuate entro tale termine”.
Al Cda è stato inoltre conferito potere più ampio per “definire in prossimità dell’avvio dell’offerta in opzione, l’ammontare definitivo dell’aumento di capitale; determinare il numero delle azioni di nuova emissione e il prezzo di emissione (comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo), tenendo conto, tra l’altro, al fine della fissazione di quest’ultimo, delle condizioni del mercato in generale e dell’andamento del titolo e considerata la prassi di mercato per operazioni similari; determinare la tempistica per l’esecuzione della deliberazione di aumento di capitale, in particolare per l’avvio dell’offerta dei diritti in opzione, nonché la successiva offerta in borsa dei diritti eventualmente risultanti inoptati al termine del periodo di sottoscrizione, nel rispetto del termine finale del 31 dicembre 2016”.