Gli Anni ’20 possono finalmente essere il decennio digitale dell’Europa. Per questo l’Unione europea dedicherà il 20% di NextGenerationEu a progetti digitali. Coltivare ecosistemi innovativi, in cui università, aziende e innovatori possono accedere ai dati e collaborare. Promuovere le start-up e diventare un hub globale per l’intelligenza artificiale. Ma affinché tutto questo abbia successo, l’Europa deve affrontare anche i lati più oscuri del mondo digitale. Come l’istigazione all’odio e alla violenza, l’assalto alle democrazie, la diffusione di notizie false, le violazioni della privacy. In questo i colossi del web hanno grandi responsabilità e l’Ue è intenzionata a fare tutto il possibile per contenere l’immenso potere delle Big tech e dei social.
Questo il cuore del discorso pronunciato da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, collegata da Bruxelles con il World economic forum (Wef), che quest’anno si svolge online.
Big tech: impatto sulle democrazie
Von der Leyen ha definito uno “shock” l’assalto al Campidoglio a Washington, negli Stati Uniti. La democrazia fa parte del nostro Dna, ha detto la commissaria, ma va anche nutrita ogni giorno e difesa. “In un mondo in cui le opinioni polarizzanti sono le più rumorose, il passo dalle rozze teorie del complotto alla morte di un agente di polizia è breve. Sfortunatamente, l’assalto a Capitol Hill ci ha mostrato quanto sia vero. Il modello di business delle piattaforme online ha un impatto non solo sulla concorrenza libera e leale, ma anche sulle nostre democrazie, sulla nostra sicurezza e sulla qualità delle nostre informazioni. Ecco perché dobbiamo contenere questo immenso potere delle grandi aziende digitali”, ha affermato von der Leyen.
Per la presidente della Commissione europea “i valori che amiamo nel mondo offline” devono essere rispettati anche online. E quindi “ciò che è illegale offline dovrebbe essere illegale anche online”.
La responsabilità sui contenuti
La presidente non si è fermata qui: alle piattaforme online chiede anche più trasparenza sul funzionamento dei loro algoritmi. “Non possiamo accettare che le decisioni, che hanno un impatto di vasta portata sulla nostra democrazia, siano prese solo dai programmi per computer. Vogliamo che sia stabilito chiaramente che le società di Internet si debbano assumere la responsabilità del modo in cui diffondono, promuovono e rimuovono i contenuti”, ha proseguito von der Leyen.
La presidente ha chiarito: “Non importa quanto possa essere stato allettante per Twitter disattivare l’account del presidente Trump, un’ingerenza così grave con la libertà di espressione non dovrebbe essere basata solo sulle regole aziendali. Occorre un quadro di leggi per decisioni di così vasta portata”.
Insieme con gli Usa per regolare il digitale
Per questo la Commissione europea ha lanciato a dicembre la legge sui servizi digitali (Digital Service Act) e la legge sui mercati digitali (Digital Market Act).
E dal palco virtuale del Wef la von der Leyen ha invitato “i nostri amici negli Stati Uniti a partecipare alle nostre iniziative. Insieme, potremmo creare un regolamento sull’economia digitale valido in tutto il mondo: dalla protezione dei dati e della privacy alla sicurezza delle infrastrutture fondamentali. Un corpo di regole basato sui nostri valori: diritti umani e pluralismo, inclusione e tutela della privacy. L’Europa è pronta”.
L’innovazione rispetti i “valori”
Tocca all’America del presidente Joe Biden ora rispondere. Von der Leyen ha già fatto appello a una nuova cooperazione Europa-Usa intervenendo al Parlamento europeo riunito in seduta plenaria per l’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti.
“Dobbiamo contenere in modo democratico lo strapotere dei social, dobbiamo dare delle risposte, questa è la strada per combattere le teorie complottiste”, ha affermato la presidente della Commissione europea. “Anche da noi, in Europa, ci sono persone arrabbiate, scoraggiate, che cedono facilmente a teorie complottiste, ci sono social media che fanno da megafono a queste correnti di odio avvelenando la nostra democrazia. Naturalmente dobbiamo pensare alla situazione di ogni singolo cittadino e con il programma di Recovery dobbiamo dare delle risposte. Ma ogni politico deve impegnarsi nel contrasto alle fake news”.
Von der Leyen ha ribadito: “Noi in Europa crediamo all’innovazione, alle tecnologie moderne, perché senza la novità, senza innovazione, senza i progressi tecnologici non ci può essere un domani, non ci può essere un futuro. Ma non per questo dobbiamo rinunciare a quello che è irrinunciabile. Le nuove tecnologie mai e poi possono fare sì che distruggano queste realtà e questi valori”.