Il governo va avanti sui decreti attuativi della Legge di Bilancio 2019 e il Mise dettaglia la roadmap dei singoli provvedimenti. A partire da quello relativo ai Pir (Piani di risparmio a lungo termine), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2019, che introduce l’obbligo per i fondi comuni di nuova costituzione di investire il 3,5% della raccolta in Pmi, che possono essere quotate oppure non quotate, e in venture capital.
La disciplina attuativa dei piani di risparmio a lungo termine, contenuta in sette articoli, prevede che la quota del 70% del valore complessivo del piano di risparmio a lungo termine costituito dall’investitore privato indipendente, deve essere investita per almeno il 5 per cento del valore complessivo in strumenti finanziari, ammessi alle negoziazioni sui sistemi multilaterali di negoziazione, emessi da Pmi ammissibili; per almeno il 5% in quote o azioni di fondi per il venture capital, o di fondi di fondi per il venture capital. Prevista anche la possibilità di acquistare quote o azioni di una Pmi non quotata da un investitore precedente solo in combinazione con un apporto di nuovo capitale pari almeno al 50% dell’ammontare complessivo dell’investimento.
È invece all’esame della Corte dei Conti il decreto ministeriale concernente i voucher per la consulenza in innovazione (manager innovation). I voucher per l’Innovation Manager è introdotto – come da Legge di Bilancio – per “sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali”. L’incentivo a fondo perduto è pari a 40.000 euro per le micro e piccole imprese nel limite del 50% della spesa; 25.000 euro per le medie imprese nel limite del 30% della spesa; 80.000 euro per le reti d’impresa nel limite del 50% delle spese sostenute. Sul piatto 25 milioni di euro all’anno.
Il Mef sta vagliando il decreto interministeriale concernente l’investimento dello Stato in quote di fondi Venture capital mentre sono “è stato avanzato di predisposizione – puntualizza il Mise – il regolamento per la gestione del fondo per lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things”. La manovra prevede arrivo 15 milioni di euro all’anno per il 2019 e il 2020 per queste tecnologie 4.0.
“E’ inoltre in corso la predisposizione di ulteriori provvedimenti, per la maggior parte dei quali non è comunque previsto un termine di adozione- conclude il ministero dello Sviluppo – Tra questi, il decreto ministeriale relativo ai contributi alle imprese nella realizzazione del progetto Ipcei Microelettronica”. Per questa iniziativa europea il governo ha istituito un fondo finalizzato all’erogazione dei contributi alle imprese che vi partecipano con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, di 60 milioni di euro per il 2021 e di 83,4 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024.
Il Mise infine è a lavoro sui provvedimenti relativi ai fondi ai confidi per processi innovativi da utilizzare per la concessione di garanzie alle piccole e medie imprese e al decreto ministeriale di aggiornamento del calendario nazionale per assicurare il rilascio delle frequenze della banda 700Mzh.