Pace fatta tra Louis Vuitton e Google. Dopo un contenzioso che durava da più di dieci anni, il gigante francese del lusso e la casa di Mountain View hanno trovato un accordo per mettere fine alla battaglia giudiziaria e collaborare contro la contraffazione dei prodotti griffati. A metà luglio la multinazionale francese aveva chiuso un accordo simile anche con eBay, gigante delle aste online.
“Le due parti – recita un comunicato congiunto diffuso dalle due aziende – si impegnano a rafforzare le risorse già messe in campo attualmente dai due gruppi per la lotta contro la pubblicità e la vendita on line dei prodotti contraffatti. Questo accordo mette fine alla disputa fra Louis Vuitton e Google”.
La multinazionale francese aveva chiamato in giudizio la casa californiana per contraffazione di marchi, concorrenza sleale e pubblicità ingannevole, accusandola di essersi resa disponibile, attraverso il suo servizio di pubblicità Adwords, a fare pubblicità a prodotti concorrenti o contraffatti. La prima condanna per Mountain View era arrivata nel 2005, e l’anno dopo era stata confermata in appello, mentre la corte di cassazione aveva rimandato la questione alla competenza della Corte di Giustizia europea, che nel 2010 si era però pronunciata a favore di Google, stabilendo che il gruppo non violava di per sé i diritti di marchi depositati consentendo di utilizzarli come parole chiave per l’innesco di messaggi pubblicitari. Era responsabile soltanto, aveva deciso la Corte, “se, a conoscenza del carattere illecito di un inserzionista, non ritira o rende inaccessibili i dati dello stesso”.
“L’accordo – afferma nella nota Pierre Godé, vicepresidente di Lvmh – apre la strada a una maggior cooperazione al servizio di un ambiente digitale sicuro e più responsabile. I Lvmh, marchi saranno d’ora in poi protetti sia in rete che fuori”.