Conoscere quanti passi ha fatto il nostro cane, ma anche apprendere se ha dormito, se ha camminato a sufficienza oppure se necessita di maggiore esercizio. Senza considerare l’opportunità di sapere se la temperatura del luogo dove si trova il nostro amico a quattro zampe è troppo alta, di poter conoscere i dati di centinaia di alimenti diversi e ricevere risposte di veterinari alle domande più frequenti. È la nuova frontiera dei wearable, dispositivi indossabili che si connettono con smartphone e tablet e possono migliorare la qualità della vita. In questo caso non solo degli uomini.
Già, perché qui si parla del settore Pet. Circostanziando, il riferimento è a Pet fit, un servizio di Ntt Docomo in grado di monitorare le condizioni di salute e fornire la geolocalizzazione degli animali domestici. Presentato lo scorso febbraio nel corso del Mobile world congress di Barcellona, e disponibile sul mercato giapponese da marzo, Pet fit tag è un “collare smart”, con funzionalità 3G, Gps e Bluetooth built-in, connesso via bluetooth ad una piattaforma (Pet fit station) che elabora i dati raccolti; alle informazioni è possibile accedere attraverso un’app per smartphone o tablet., Non solo Pet fit, però. Tra gli smart devices per animali dalle funzioni analoghe occorre citare i sistemi Whistle Gps, Fitbark, Tagg, Petcam (videocamera applicabile al collare), Iki voice (collare educativo anti abbaio a sintesi vocale), Silent herdsman (sistema di monitoraggio per bovini attraverso un tag montato sul collare), Sticknfind (piccoli adesivi applicabili anche al collare di animali domestici per tracciarne il percorso).
Come spiega Costanza Degli Esposti, junior consultant di Ntt Data Italia, sono quattro le principali funzionalità offerte dalla wearable nel mercato Pet: “La prima è il monitoraggio continuo dello stato di salute del cane, con la possibilità di accedere all’applicazione in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, seguita dalla localizzazione dell’animale in caso di smarrimento: in particolare, qualora la piattaforma di controllo perda il segnale per oltre dieci minuti, il sistema invia una email o un sms al proprietario del cane, che può quindi rintracciarlo tramite Gps”.
E ancora, “la raccolta – e conseguente analisi – di parametri clinici legati all’attività fisica e all’apporto calorico giornaliero, al consumo energetico e alla temperatura del luogo in cui si trova l’animale, fino alla possibilità di ricevere suggerimenti e risposte alle faq da parte dei veterinari in base allo stile di vita del nostro cane”. Un dato su tutti, però, deve far riflettere: l’industria della tecnologia indossabile incontra la Pet industry definendo un mercato che si prevede raggiungerà i 2.6 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. “Il vantaggio di aprirsi al mercato del Pet care consiste nell’inserirsi in un’industria ancora tradizionale, in cui l’high-tech non è ancora entrata in larga misura”, riprende Degli Esposti, ricordando che “è noto a tutti quanto i pet lover siano disposti a spendere pur di contribuire al benessere dei propri beneamati: basta pensare che secondo le stime della American pet products association, nel 2012 negli Stati Uniti sono stati spesi oltre 50 miliardi di dollari per gli animali da compagnia”.