LE NUOVE NORME

Web tax all’italiana dal 2019 e sprint a Industria 4.0: le novità digitali della manovra

Via libera dalla Camera alla legge di Bilancio: dalla tassa al 6% fuori l’e-commerce, gettito stimato di circa 190 milioni. Si allarga la lista dei beni strumentali del piano Calenda che usufruiranno dell’ammortamento al 140%. 3 milioni di euro per il Wifi gratis nei Comuni. Stretta sul fintech

Pubblicato il 22 Dic 2017

italia-digitale1

Web tax in Italia dal 2019. Ieri la Camera ha votato la fiducia alla manovra che ora passa al Senato per il via libera definitivo. La web tax, con aliquota al 3%, verrà pagata dalla aziende, residenti o meno in Italia, che effettuano prestazioni nei servizi nei confronti di soggetti passivi italiani (società, imprese e professionisti) ma non si applica all’e-commerce e alle cessioni di beni,

La tassa sarà applicata come ritenuta alla fonte sulle transazioni e colpirà solo i soggetti che effettuano oltre 3mila transazioni di servizi nell’anno solare. Scompaiono sia le comunicazioni all’agenzia delle Entrate e dunque lo spesometro per tracciare le imprese digitali, sia il credito d’imposta riconosciuto alle imprese residenti per evitare doppie tassazioni e scompare anche il ruolo di sostituti d’imposta a carico delle banche. Non saranno comunque penalizzate le piccole imprese in contabilità semplificata e i cosiddetti minimi. L’entrata in vigore resta fissata al 1° gennaio 2019 e, con l’addio al credito d’imposta, il gettito già stimato in 114 milioni al senato aumenta di altri 76 milioni. Servirà però un decreto attuativo del Mef a definire quali servizi saranno tassati o meno.

Si stima un gettito di circa 190 milioni di euro dal 2019 (anno di avvio della tassazione).

Novità anche sul fronte Industria 4.0 con l’allargamento dei beni immateriali che beneficiano del superammortamento al 140 per cento. Nel dettaglio, potranno beneficiare della maggiorazione anche: i sistemi di gestione della supply chain finalizzata al dropshipping nell’e-commerce; software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata; software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-fabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on field).

Dal primo gennaio 2019, la fatturazione elettronica sarà obbligatoria anche tra privati. Il calendario fiscale viene ridisegnato per evitare intoppi: il termine per la dichiarazione precompilata passa al 23 luglio e quello per la Dichiarazione dei redditi – il vecchio Unico – al 31 ottobre, insieme con Irap e 770. Rinnovata la cedolare secca sugli affitti agevolati al 10%, mentre l’addio agli studi di settore e l’introduzione degli indici di affidabilità viene rimandato di un anno.

I datori di lavoro saranno obbligati, dal 2018, a pagare lo stipendio attraverso strumenti tracciabili: contante vietato.

Novità sul Fintech. Dal primo gennaio 2018, sarà applicata un’aliquota al 26% sugli interessi percepiti da chi presta denaro attraverso queste piattaforme digitali. La norma prevede la stessa tassazione applicata ai redditi degli strumenti finanziari, anziché l’aliquota marginale applicata ai redditi personali Irpef.

Arrivano infine  fondi specifici, per favorire l’installazione di dispositivi per il Wi-Fi gratuito nei comuni italiani. La norma prevede l’erogazione di ulteriori 3 milioni di euro, per il prossimo triennio (2018-2020), a favore degli enti che presenteranno un piano per lo sviluppo di un hotspot wi-fi gratuito.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati