Scelta Civica contro la web tax. La Camera ha espresso voto favorevole alla mozione presentata in aula da Enrico Zanetti, responsabile delle politiche fiscali del partito fondato da Mario Monti e vicepresidente della Commissione Finanze, nell’ambito della quale si “impegna il governo anche a disporre l’abrogazione e non la mera posticipazione della web tax, attivandosi poi nella sede corretta, cioè quella comunitaria, per risolvere un problema di equità che oggettivamente c’è e che va affrontato”.
In pratica, dunque, il parlamentare chiede all’esecutivo di cancellare la norma relativa alla pubblicità online approvata a fine dicembre nell’ambito della Legge di Stabilità e poco dopo rinviata al prossimo luglio nell’ambito del Decreto Milleproroghe. In particolare il comma 33 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, prevede l’obbligatorietà di possedere partita Iva italiana per chi vende pubblicità online nel nostro Paese: una disposizione che suscita da mesi commenti e polemiche.
Sono già almeno tre i soggetti, l’associazione Iwa Italy e due privati, Andrea Caccia e Marco Bazzoni, che hanno presentato denuncia alla Commisione europea a proposito della web tax (detta anche google tax o spot tax) perché, a loro parere, viola le normative comunitarie sulla libera circolazione di beni e servizi in ambito europeo.
Anche Zanetti chiede appunto che il governo si attivi “in sede comunitaria” sulla questione. Peraltro, già al momento della sua approvazione, la web tax, voluta dal deputato Pd Francesco Boccia, aveva suscitato perplessità da parte della Ue al momento della sua approvazione. Emer Traynor, portavoce del commissario europeo per la fiscalità e l’unione doganale Algirdas Šemeta, aveva osservato che “sembrerebbe contraria alle libertà fondamentali e i principi di non-discriminazione stabiliti dai trattati”. E il premier Enrico Letta, in quelle stesse ore, aveva sentito il dovere d
Parlando in aula sul tema dell’Iva Zanetti ha infine aggiunto: “Tra gli altri impegni che siamo riusciti a spuntare nei confronti del governo segnaliamo anche quello del coinvolgimento delle rappresentanze dei professionisti, oltre a quelle già previste delle imprese, nei tavoli nazionali e comunitari che affronteranno il tema dell’evoluzione della disciplina Iva verso modelli più efficaci e refrattari alle frodi”.