#Wehaveadream, raccolta digitale con la Scuola Holden

Pubblicato il 21 Mar 2014

Telecom Italia e Scuola Holden collaborano ormai da tempo per la promozione della Cultura grazie al digitale. Tra le iniziative avviate alla fine del 2013 una delle più importanti è #Wehaveadream, progetto di social writing collaborativo ideato in occasione del 50° anniversario del celebre discorso di Martin Luther King.

In occasione della chiusura del progetto si è tenuta oggi presso la Scuola Holden una lezione dedicata ai 40 autori selezionati sul tema dei social media, preceduta da un momento istituzionale a cui hanno preso parte Lea Iandiorio, direttore operativo della Scuola Holden, e Marcella Logli, responsabile Corporate Social Responsibility di Telecom Italia e Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia. (Streaming dell’evento su www.telecomitalia.com/wehaveadream).

Il progetto #WEHAVEADREAM, partito il 7 ottobre 2013, è durato 10 settimane e si è svolto interamente on-line sul sito www.telecomitalia.com/wehaveadream: 10 grandi temi per 10 grandi scrittori, per dar vita a una riedizione collettiva del discorso di Martin Luther King. Ogni autore ha scritto un tweet al giorno per una settimana, gli utenti hanno risposto e i loro tweet più belli sono stati sviluppati da loro stessi in racconti. In seguito tutti i racconti sono stati pubblicati sul sito www.telecomitalia.com/wehaveadream e infine, 40 di questi sono stati selezionati per diventare una speciale “raccolta digitale” consultabile sul sito dedicato.

Gli autorevoli scrittori che hanno partecipato al progetto sono: Stefano Bartezzaghi, Mauro Berruto, Matteo B. Bianchi, Claudia De Lillo (Elasti), Diego De Silva, Tito Faraci, Gad Lerner, Riccardo Luna, Guglielmo Scilla, Giovanni Veronesi. Le parole scelte dal celebre discorso sono: fede, libertà, speranza, felicità, giustizia, inizio, fratellanza, uguaglianza, dignità, rettitudine.

Il progetto ha coinvolto e connesso centinaia di persone, creando una vera e propria rete di conoscenza e condivisione: una rete digitale, basata sui social media, ma soprattutto sulle relazioni e sulle idee che possono nascere da un semplice tweet. Comunicazione e connessione, quindi, ma soprattutto sogni: temi fondamentali sia per Telecom Italia che per Scuola Holden.

Telecom Italia, in qualità di partner tecnologico, ha consentito inoltre alla Scuola Holden di avere nella nuova sede di piazza Borgo Dora a Torino un laboratorio creativo per lo sviluppo di contenuti multimediali, tre aule dotate delle più moderne apparecchiature di ripresa e generazione di contenuti audiovisivi e una sala regia attrezzata con piattaforme tecnologiche d’avanguardia che consente la produzione e la trasmissione di contenuti di alta qualità. Le aule vengono usate come veri e propri palcoscenici connessi per creare spettacoli fruibili in Rete in modalità live streaming o on demand. La sala regia consente inoltre di gestire i contenuti prodotti in quattro ulteriori aule della scuola, impiegate per attività didattiche legate alle arti performative, generando contenuti che possano essere utilizzati dai docenti e dagli alunni della scuola per migliorare la qualità delle tecniche di insegnamento.

Marcella Logli, responsabile Corporate Social Responsibility di Telecom Italia e Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia: “Nell’attenzione che pone al proprio senso di responsabilità sociale, Telecom Italia ha ideato e progettato con entusiasmo questo progetto di social writing mettendo a disposizione quello che di meglio ha: le nuove tecnologie e l’esperienza, per far raccontare ai giovani talenti del Paese i propri sogni, le proprie idee su come migliore il mondo. Oggi più che mai, la cultura è protagonista della ripresa economica e sociale del Paese; Telecom Italia sostiene con forte convinzione progetti come questo che contribuiscono alla diffusione della cultura italiana tramite il connubio tra contenuti d’eccellenza e nuove tecnologie. La potenza di connessione e di condivisione della Rete è infatti lo strumento che rende visibile il valore dei molti talenti che il nostro Paese possiede. Anche per coloro che non vivono in grandi città, o vicino alle eccellenze culturali del Paese, la Rete accorcia le distanze e accomuna gli interessi”.

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