Stangata in arrivo per le grandi banche in America. Negli Stati Uniti i colossi finanziari dovranno pagare una maxi multa superiore a 1 miliardo di dollari: i loro trader e broker hanno scambiato informazioni sulla compravendita di titoli utilizzando WhatsApp, altre chat di messaggistica ed email. Un’attività illegale, dato che hanno violato la regola di conservare tracce di tali comunicazioni in registri cartacei per eventuali controlli su correttezza e trasparenza delle operazioni.
Salato accordo con Sec e Cftc per chiudere l’inchiesta
Cominciata un anno fa, l’inchiesta delle autorità americane dei mercati finanziari – Sec (Securities and Exchange Commission) e Cftc (Commodity Futures Trading Commission) – potrebbe concludersi con un accordo salato per i giganti bancari.
Secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters, sanzioni pesanti sono già state pagate o saranno pagate nei prossimi mesi da JPMorgan Chase&Co, Bank of America, Morgan Stanley, Goldman Sachs, Deutsche Bank, Barclays, Citigroup, Ubs (solo per citare le banche più note). Istituti che, in media, potrebbero staccare ciascuno un assegno di 200 milioni di dollari a testa per chiudere la contraversia sulla messaggistica elettronica non autorizzata.
Uso delle app, il boom con lockdown e smart working
Pandemia, lockdown, smart working avrebbero incentivato l’uso di app crittografate e di email personali su dispositivi mobili da parte dei dipendenti delle grandi banche per svolgere il loro lavoro. Nel mirino sono finite soprattutto WhatsApp o Signal che permettono anche di impostare messaggi che si autoeliminano a distanza di tempo o dopo la loro lettura, di conseguenza rendendo complessa qualsiasi verifica o controllo successivi.
Montagne di dollari accantonati in vista della stangata
Le grandi banche sono corse subito ai ripari. Ecco un elenco delle multe che le società finanziarie hanno già pagato o si aspettano di pagare.
JPMorgan Chase & Co è stata multata per 200 milioni di dollari già l’anno scorso dalla Sec e dalla Cftc. Morgan Stanley, invece, ha provvisoriamente accettato di pagare 125 milioni alla Sec e 75 milioni alla Cftc, ma fa sapere di aver già messo da parte 200 milioni per prepararsi ad altre sanzioni.
Bank of America ha stanziato circa 200 milioni di dollari nel secondo trimestre, mentre Goldman Sachs è in una fase di “discussioni avanzate” sia con la Sec che con la Cftc per risolvere il caso. Anche la banca britannica Barclays ha affermato di aver raggiunto un accordo in linea di principio per pagare 200 milioni di dollari alle autorità di regolamentazione statunitensi, così come Credit Suisse. Dal canto suo, Deutsche Bank ha annunciato a fine luglio di aver accantonato 165 milioni di euro per far fronte a possibili sanzioni, che si aspetta di ricevere anche Ubs.