Wind Tre sempre più unite. Dopo 48 ore di trattativa, sindacati e azienda, quest’ultima rappresentata da Luciano Sale, direttore Human Resources (nella foto), hanno siglato l’accordo di armonizzazione dei trattamenti normativi ed economici dei dipendenti. L’intesa prevede l’estensione del fondo sanitario integrativo di Wind, l’omogeneizzazione dei buoni pasti del valore di 7 euro e un premio di risultato. Premio di risultato che, attraverso un moltiplicatore, permette di costruire un salario di produttività collegato strettamente ai risultati dell’azienda, consentendo anche ai lavoratori di scegliere servizi innovativi di welfare.. Positivi i giudizi del sindacato.
Giorgio Serao della segreteria nazionale Fistel Cisl, esprime un “giudizio positivo sull’accordo perché mette i lavoratori sullo stesso piano assistenziale, economico e normativo, ma soprattutto crea il presupposto per farli sentire appartenenti alla stessa azienda. L’accordo, precisa, è la premessa per creare le condizioni della piena integrazione societaria”. Sulla stessa scia Pierpaolo Mischi, segretario nazionale Uilcom Uil: “Il nostro è un giudizio positivo. La sfida futura sarà sullo sviluppo, sugli investimenti in tecnologia e sugli assetti occupazionali”. Soddisfatta anche la Slc Cgil: “C’è stato – afferma il segretario nazionale Marco Del Cimmuto – un modo positivo di affrontare le problematiche di una fusione”.
Proprio ieri, Wind Tre ha alzato il velo sul primo bilancio post-fusione: nel 2016 il giro di affari (secondo dati pro-forma) del nuovo gruppo è risultato pari a 6,5 miliardi di euro con un progresso dell’1,3%, il margine operativo lordo è a quota 2,18 miliardi (+6,8%). Quanto alla generazione di cassa, Wind Tre ha generato liquidità per oltre un miliardo, il 9,5% in più. Al momento i marchi Wind e Tre restano separati.