STRATEGIE

Windows 10, inizia l’era dell’ecosistema multidevice

Microsoft svela le carte sul nuovo sistema operativo: app e soluzioni saranno sviluppate su un’unica piattaforma che le adatterà al dispositivo e all’interfaccia utente. In arrivo anche il nuovo Office. Il modello di business? Seguirà la logica freemium

Pubblicato il 13 Mag 2015

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Pochi giorni fa Satya Nadella, ceo di Microsoft, aveva annunciato che Windows 10 sarebbe stato l’ultimo sistema operativo lanciato dalla casa di Redmond. Con questo naturalmente non intendeva dire che il colosso del software è in procinto di abbandonare il campo, bensì che sta per nascere una piattaforma di nuova generazione, aggiornabile e flessibile, che non avrà più bisogno di lanci e nuove release, ma che funzionerà più o meno come fanno le app per i dispositivi mobile. E il modello di business, anche se ulteriori dettagli al riguardo non sono stati forniti, dovrebbe essere simile, facendo perno sul concetto di freemium.

Stamattina a Milano sono state Claudia Bonatti ed Evita Barra, nelle loro nuove vesti di direttore Applications and Services e direttore della divisione Windows, a presentare alcune caratteristiche dei prodotti in arrivo, regalando alla stampa anche qualche primizia sulle novità di Office 2016. “Si tratta di soluzioni che permetteranno di sfruttare meglio l’unica vera risorsa non infinita tra quelle che abbiamo a disposizione oggi, il tempo”, ha spiegato Paola Cavallero, direttore Marketing and Operations, introducendo la presentazione. “Dopo la rivoluzione del personal computer, oggi il salto è dato dal personal computing, ovvero dalla possibilità di integrare la tecnologia nella vita quotidiana per ottimizzare impegni professionali e attività e relazioni personali”.

Dall’intelligenza artificiale Cortana (che dagli smartphone sbarcherà anche sugli altri dispositivi, nuovo Surface 3 in testa) al browser Edge (che sostituirà il glorioso Explorer), passando per tutte le altre app che gireranno sul nuovo sistema operativo, d’ora in poi gli sviluppatori lavoreranno su una piattaforma unica che adatterà formato e funzionalità al tipo di device e utilizzo adottato dall’utente. “Metteremo a disposizione degli sviluppatori anche un kit di conversione che consentirà loro di far migrare le app iOS e Android su Windows 10 in maniera automatica”, ha spiegato Barra, “mentre l’utente si muoverà all’interno di un hub unico per gestire tutta la sua produttività, indipendentemente dal dispositivo su cui lavora. I livelli di sicurezza per l’accesso alle informazioni sono elevatissimi, e comunque personalizzabili: l’utente può scegliere tra il riconoscimento facciale, il retina scan e la lettura delle impronte digitali”.

Dal momento dell’uscita, non ancora precisata (si tratterebbe comunque di una data entro la prossima estate), i possessori delle precedenti versioni del sistema operativo avranno la possibilità di passare gratuitamente a Windows 10, con 12 mesi di tempo per decidere se rimanere sulla nuova piattaforma oppure tornare alla precedente.

Sul fronte Office, Claudia Bonatti ha illustrato alcune delle principali novità, a partire da Sway, una sorta di Power Point 2.0 capace, anche in questo caso, di aiutare l’utente a creare documenti in grado di funzionare su qualsiasi tipo di supporto, a prescindere da dimensioni e user interface. “Non dimentichiamoci che Power Point nacque come programma di editing per diapositive analogiche, poi si è evoluto per le presentazioni multimediali che oggi tutti conosciamo”, ha detto Bonatti. “Sway è invece un applicativo che nativamente integra e ottimizza all’interno della presentazione file di diversi formati, adattandoli anche graficamente per funzionare in ogni contesto, dal display di uno smartphone al videowall”. E se Word spingerà sulle funzioni di co-authoring in real time, Excel diventerà uno strumento di business intelligence per avviare analisi e predizioni sulla base di serie storiche. “Tutte le applicazioni della suite osserveranno il comportamento dell’utente, suggerendo opzioni e funzioni per andare incontro alle sue abitudini e agevolare l’esperienza d’uso”, ha aggiunto Bonatti.

Rimane da ricordare il varo di Skype for business, l’applicazione nata dalla fusione del messenger di Redmond con la soluzione dedicata alle imprese Lync. Il risultato? Bonatti ha parlato di “ semplicità e intuitività nell’utilizzo, tipiche di Skype, con la sicurezza e le performance di uno strumento di collaboration professionale”.

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