INNOVAZIONE

Workplace: come e perché il monitor è una componente chiave

Le nuove tecnologie hanno condizionato tempi e modi di comunicare e interagire con le informazioni. Che si parli di produttività individuale o aziendale al centro dell’interazione c’è sempre e comunque un monitor. Dalle dimensioni al design, dalla risoluzione ai tempi di risposta, sono tante le variabili che aiutano l’utente a lavorare meglio e con un’esperienza di qualità e a dotarsi dello schermo perfetto per le proprie esigenze

Pubblicato il 15 Dic 2016

Antonello Salerno

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Viviamo ormai in un mondo di informazioni digitali: la produttività individuale e aziendale, infatti, sono profondamente cambiate da quando sono arrivati personal computer, smartphone e tablet che hanno permesso alle persone di rimanere connesse e proattive praticamente sempre e ovunque. Al centro della job experience di un professionista acquista sempre più importanza la qualità e la versatilità del monitor che utilizza per il proprio personal computer. Lo schermo, infatti, non è una semplice interfaccia ma uno strumento fondamentale che aiuta l’utente a visualizzare, capire e a interagire con contenuti di qualsiasi tipo, fatti di testi, di immagini e video. Ecco perché è importante scegliere il monitor adatto.

Dallo smart working allo smart signage, utenti al centro dello sviluppo

La ricerca e lo sviluppo nell’ambito dei display ha fatto passi da gigante negli ultimi anni: oggi i monitor sono dispositivi intelligenti, in grado di adattare al meglio le proprie prestazioni alle esigenze dell’utente, incidendo in modo tangibile sulla qualità del suo lavoro, e quindi sulla sua produttività. Dallo smart signage allo smart working i nuovi concept della progettazione ruotano attorno a risorse incentrate sulla flessibilità, la versatilità ma anche a un alto tasso di personalizzazione. Nel caso di un monitor, ad esempio, sono tanti i parametri che possono essere configurati a seconda degli ambienti e dei casi di utilizzo. La curvatura dello schermo, ad esempio, studiata per mantenere una distanza costante tra gli occhi dell’utenti e la superficie del display, è studiata proprio per evitare l’affaticamento oculare, rischiando di provocare stanchezza e di incidere negativamente sulla concentrazione dell’utente.

Un altro aspetto fondamentale è la risoluzione: l’universo digitale oggi è a colori ed è multimediale: la componente delle immagini sta diventando centrale e una visualizzazione adeguata permette di potenziare l’ingaggio e l’attenzione, incrementando la qualità dell’esperienza dell’utente.

Un monitor per ogni esigenza, ma il fil rouge deve essere la qualità

L’importanza di scegliere il monitor giusto va anche al di là dell’uso che se ne deve fare: se infatti ci sono alcune caratteristiche irrinunciabili per chi è impegnato nel campo dell’architettura, della fotografia o in campi prettamente tecnici, è anche vero che uno schermo di buona qualità può agevolare in maniera considerevole il lavoro di chi semplicemente utilizza il PC per scrivere o per gestire via Internet i rapporti con i clienti, con i colleghi e con l’azienda.

“Una buona linea di monitor deve essere in grado di rispondere alle esigenze di ogni tipologia di cliente – ha spiegato Daniele Patisso, Visual Display BU manager di Samsung -. È questa la filosofia di sviluppo di Samsung, che da sempre investe in ricerca e sviluppo per progettare display a misura di esigenza e a misura di utente, andando a realizzare soluzioni che coniugano infotaiment ed entertaiment fino ad arrivare ai monitor più professionali, adatti ad esigenze di lavoro specifiche e verticali, dal multimedia alla sanità, dalle sale controllo al retail. In ambito workplace l’ultima linea che abbiamo lanciato sono i nuovi monitor curvi, che consideriamo un po’ la nostra punta di diamante rispetto al nostro catalogo. Si tratta di prodotti innovativi, studiati proprio a supporto degli utenti che stanno diverse ore alla loro postazione di lavoro. Anche per questo abbiamo integrato una modalità, chiamata Eye Saver, che abbatte le emissioni di luce blu, ovvero quelle che sollecitano maggiormente la retina. In sintesi, questo tipo di monitor riduce l’affaticamento degli occhi e consente un’esperienza visiva decisamente più confortevole”.

Ergonomia prima di tutto

Privilegiando comfort e praticità i monitor curvi di Samsung bilanciano ergonomia e prestazioni, consentendo di finalizzare una smart workplace su misura.

Tra gli aspetti chiave della configurazione anche la possibilità di essere regolati in altezza, in modo da essere posizionati alla giusta altezza rispetto agli occhi dell’utente, con possibilità di rotazione e inclinazione a seconda della tipologia di lavoro e della finalità. Il monitor curvo, inoltre, è ideale per chi è abituato a lavorare con due finestre affiancate mentre per esigenze di multitasking più spinto consente una combinazione a tre monitor.

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